BOLOGNA – Solo 190 poliziotti in tutta Italia sanno sparare a un bersaglio mobile. A lanciare l’allarme è il segretario del Sap, il sindacato di polizia, Gianni Tonelli, secondo il quale “la stragrande maggioranza degli agenti non è in grado di affrontare un kamikaze o un terrorista”. Tonelli, che proprio ieri nel giorno degli attentati di Bruxelles ha interrotto un lunghissimo sciopero della fame che gli ha fatto perdere 24 kg, in un’intervista al sito Affaritaliani.it è più agguerrito che mai: “La mia è una battaglia di servizio e di democrazia – dice – di servizio perché l’apparato della sicurezza, a causa dei tagli lineari, è stato completamente debilitato” e di democrazia, “perché non è possibile che il Dipartimento della Ps possa fungere da strumento di repressione a fini politici; questo è un fatto molto grave”.
In Italia, secondo Tonelli, la percezione della sicurezza prevale sull’effettiva garanzia di essere difesi: “La stragrande maggioranza degli agenti – denuncia Tonelli – non è in grado di affrontare un kamikaze o un terrorista. Mandiamo fuori persone che da quattro anni non spara un colpo di pistola”. Non servono a nulla nemmeno i corsi antiterrorismo: “Il governo ha parlato di 30 mila corsi ma altro che antiterrorismo… Se tre ore di slide possono essere definite un corso di antiterrorismo tecnico pratico io sono Babbo Natale. La verità è che non abbiamo questo tipo di formazione”.
E poi snocciola quel numero terrificante: “Solo 190 agenti in tutta Italia hanno fatto un corso specifico per sparare su bersagli in movimento. Un numero insignificante. Abbiamo visto dopo Parigi e Bruxelles che non servono nuclei specializzati ma professionalità diffusa. O ripensiamo a tutti i percorsi formativi oppure togliamoci dalla testa che siamo in grado di far fronte a una minaccia terroristica”.