Test d’ingresso 2021, si parte veterinaria poi Medicina (il 3 settembre). Il 30% degli studenti è al secondo tentativo

Oggi, 1 settembre, sono iniziati i test d’ingresso con le prove di veterinaria. Poi medicina e odontoiatria (il 3 settembre), professioni sanitarie (il 14 settembre), scienze della formazione (il 17 settembre) e per finire con architettura (il 23 settembre). Anche se non mancheranno, e saranno tanti, volti già visti dodici mesi fa.

Test d’ingresso, il 30% degli studenti sono al secondo tentativo

Infatti, in base a un sondaggio effettuato da Skuola.net in occasione dei test 2021 – che ha coinvolto circa 700 ragazzi che da qui alla fine di settembre si cimenteranno con i quiz – solo 6 su 10 sono al primo tentativo; gli altri affronteranno il questionario per la seconda volta (30%) se non come minimo per la terza (9%).

Tra loro, tanti studenti iscritti a un altro corso universitario durante il precedente anno accademico (24%), che magari avevano fallito l’accesso dodici mesi fa e che avevano ripiegato su una percorso assimilabile a quello puntato, ma a numero aperto. E poi, molti giovani lavoratori che vogliono dare una svolta alla propria vita (17%) oppure chi al momento non studia né lavora (11%) e che non essendo riuscito sinora a coronare il proprio sogno si è messo alla finestra. Alla fine, in generale, i neodiplomati potrebbero essere meno di 1 su 2.

Una tendenza, quella delle prove ripetute, che molto probabilmente si ripeterà anche l’anno prossimo. Visto che, almeno nelle intenzioni della vigilia, in caso di ‘fumata nera’ quasi 8 su 10 giurano che tenteranno ancora. Non tutti, però, occuperanno i mesi che li separeranno dai prossimi test d’ingresso allo stesso modo: il 59% si iscriverà a un corso che gli permetta di sostenere qualche esame comune a quello a numero chiuso, il 24% per ora rinuncerà all’università e si ripresenterà in ateneo a settembre 2022. Appena il 18%, invece mollerà definitivamente.

Studenti preferiscono università vicino casa

A fare la parte del leone, come da tradizione, gli aspiranti iscritti nelle facoltà medico-sanitarie: sommando tutti i corsi, oltre il 70% degli intervistati si orienterà proprio verso quest’area. Come sempre, nella classifica delle preferenze, in vetta troviamo Medicina che da sola assorbe oltre 4 studenti su 10.

Test d’ingresso su cui, però, per il secondo anno consecutivo aleggia la minaccia della pandemia, condizionando in parte le scelte degli studenti. La stragrande maggioranza dei ragazzi – quasi 9 su 10 – se la spunterà si iscriverà in un ateneo della stessa regione di residenza o di una regione confinante. Fin qui niente di strano, se non fosse per il fatto che per un’ampia fetta di loro (29%), nella decisione ha avuto un ruolo importante l’emergenza sanitaria in corso: il 19% resterà vicino casa per ragioni economiche, non potendo permettersi la vita da fuori sede, il 10% per motivi logistici, avendo paura di dover stare a lungo separato dai propri cari in caso di nuove chiusure.

 

 

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