Test sierologico, Croce Rossa chiama cittadini campione: 60% chiede di essere ricontattato

ROMA – Il 25% dice sì al sierologico, il 15% dice sì ma devo valutare e il 60% ha chiesto di essere ricontattato perché indeciso.

Insomma, nel primo giorno di chiamate della Croce Rossa per contattare i cittadini campione per effettuare il sierologico, è emersa tutta la confusione e tutto lo scetticismo italiano.

Su 7.300 telefonate, il 25% del campione ha infatti detto si all’esecuzione del test già al primo contatto.

Oltre il 60% le persone che hanno chiesto di essere ricontattate per vari motivi.

Il 15% quelle propense ma che per il momento stanno ancora valutando. 

Le telefonate sono ai cittadini individuati nel campione di 150.000 soggetti ai quali effettuare il test sierologico.

Lo scopo è quello di mappare la diffusione del nuovo coronavirus sul territorio nazionale.

Eppure il fine del test sui soggetti campione è semplice e soprattutto utile per capire quante persone in Italia hanno sviluppato gli anticorpi al Coronavirus, anche in assenza di sintomi.

Serbe poi per stimare dimensioni e estensione dell’infezione nella popolazione e descriverne la frequenza in relazione ad alcuni fattori quali sesso, età, regione di appartenenza, attività economica. 

Al lavoro, si apprende dalla Cri, ci sono oltre 700 operatori volontari, che hanno ricevuto una formazione nella scorse settimane.

Il campione, elaborato con l’Istat, viene individuato sulla base del genere e suddiviso in 6 classi d’età, per Regione ed attività lavorativa. Gli operatori Cri saranno impegnati nel prelievo a domicilio. (Fonte Ansa)

 

 

 

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