Tette e tornelli, madre degli insopportabili sempre incinta

di Lucio Fero
Pubblicato il 30 Aprile 2018 - 10:24 OLTRE 6 MESI FA
Tette e tornelli, madre degli insopportabili sempre incinta

Tette e tornelli, madre degli insopportabili sempre incinta

ROMA – Tette e tornelli e che c’entrano tra loro i seni femminili e le colonnine conta turisti messe agli ingressi di Venezia? Uno dice: niente, non ci possono entrare, non ci…azzeccano. E invece tette e tornelli sono uniti in una sola italiana giornata da una speciale colla, quella che come alberi della gomma umani trasudano gli insopportabili. Insopportabili la cui mamma è sempre incinta.

Insopportabile è che all’Ateneo di Pisa qualcuno si sia sentito in diritto e dovere di richiamare una dipendente perché, niente meno, allattava al seno in pubblico. Non è l’unico caso di insopportabile zelo…burocratico, malmostoso, sessuofobo?

Insopportabile, proprio assolutamente insopportabile. Perché nella nostra società il seno femminile è tranquillamente esibito nella comunicazione pubblica. Lo vedi al cinema tutto e in strada appena velato. Lo vedi in spiaggia e a teatro. Campeggia o ammicca in ogni spot pubblicitario. E nessuno, giustamente, fa una piega. Ma se una donna scopre il seno per allattare, allora…Non succede sempre che qualche insopportabile si mobiliti contro la tetta allattante. Però succede. E allora se il seno femminile viaggia sereno e tranquillo e accettato nel nostro quotidiano, cosa davvero disturba quando allatta?

Ipotesi numero uno, da non scartare: il disturbato è…disturbato. Oppure ciò che disturba il censore è la libertà in quanto libertà. Non tanto il seno esposto che allatta, quanto la libertà di allattare in pubblico che la mamma i prende. Sì, deve essere questo che disturba, il manifestarsi di una libertà non codificata. Anzi, il manifestarsi di una libertà altrui. Chi si sente disturbato e offeso da un seno che allatta o ha qualche problema con la sua sfera sessuale-affettiva o ha qualche problema con la sfera delle libertà-diritti. Comunque è membro a pieno titolo della vasta famiglia degli insopportabili.

Famiglia che ha il suo robusto ramo no global-pop-bottegaio. A Venezia un gruppo di No-Tutto (molto pompati da titoli e riprese tv) ha messo in piedi una sceneggiata contro i tornelli che dovrebbero servire a contare chi entra in città e , se del caso, rallentare o dirottare. Sceneggiata, teatro, teatro dell’assurdo all’insegna del Venezia libera! Venezia libera? E chi mai l’avrebbe incarcerata? I tornelli non vietano ingresso e comunque, se proprio, Venezia andrebbe liberata dall’iper sfruttamento che letteralmente al consuma.

Ma quel che è sovranamente insopportabile non è l’offesa ormai rituale che i No-Tutto recano alla logica e ai fatti reali. Che giochino alla Restaurazione mondiale dei tempi in cui il problema non c’era, perché niente Alte Velocità, gasdotti, tralicci, centrali, autostrade e quindi a Venezia si entrava…senza tornelli. Che giochino questi bambini un po’ lenti e mai cresciuti che noi affettuosamente chiamiamo no global, che giochino pure.

Ciò che è veramente insopportabile non è il loro giocare, è la ribellione contro ogni regola spacciata per protesta. I tornelli conta turisti a Venezia forse servono a poco, di certo non recano danno a nessuno. Ma accennano a una regola. E questo, l’accennare a una regola, ha l’effetto di un rumore prodotti da umani in una sequenza di film su zombie. Il rumore e gli zombie si girano, orientano, accorrono. L’accenno di una regola e i No-Tutto, in assonanza con un po’ di commercianti veneziani, si sono girati, orientati e sono accorsi a gridare che una regola mai. Insopportabili.