Violazione del diritto d’autore: al pirata “Tex Willer” 6,4 milioni di multa

ROMA – E’ la sanzione più alta mai comminata in Italia per una violazione del diritto d’autore: 6,4 milioni di euro. Per questo passerà alla storia la vicenda di “Tex Willer“, pirata italiano che nel 2007 ha guadagnato più di 500 mila euro condividendo materiale coperto da copyright su Italianshare.it e altri siti collegati. Colpito dalla multa tale P.G., 49 anni, campano, noto in rete come Tex Willer o come il Kim DotCom italiano.

Il suo nome era riconducibile a 5 siti in tutto: Italianshare, Musicshare, Filmshare, Uwp e Italiansexy. Nel periodo di maggior successo i siti erano arrivati a contare 300mila iscritti, 550 mila accessi mensili e 31.402 opere coperte da copyright in condivisione. Ti iscrivevi, scaricavi, e via. Nell’anonimato totale o quasi. Ricostruisce il Corriere della Sera:

Tex Willer infatti non ha niente del pirata, nulla in comune con siti come Pirate Bay, e questo era risultato chiaro fin dal novembre 2011, quando i finanzieri avevano sequestrato i cinque siti e scoperto che il “pistolero” aveva venduto mail, indirizzi IP e ogni altra informazione disponibile sugli account dei suoi 300mila iscritti a sei aziende pubblicitarie italiane. Il tutto per 37 mila euro e contravvenendo alla prima regola dei pirati: mai toccare gli utenti. Nel luglio 2012 era scattato l’arresto e con esso la scoperta di una rete di interessi illeciti che dal digitale si estendeva ben oltre il reale. Il pistolero del web infatti era arrivato a usare dati anagrafici e documenti di persone ignare per creare documenti falsi e identità fittizie con cui poi attivava carte di credito e prepagate che sfruttava per incassare i proventi della sua estesa attività illecita. Oltre alla condivisione di opere coperte da copyright con fini di lucro infatti le fiamme oro gli hanno contestato i reati di frode fiscale, sostituzione di persona, falso materiale commesso da privato in certificati, falsificazione di mezzi di pagamento e detenzione e uso di carte elettroniche intestate a terzi, risultando evasore totale per 580 mila euro più 83 mila di iva evasa. No, questo non è un pirata ma un bandito.

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