Thyssen. Condannato l’ad perché consapevole delle sue responsabilità

TORINO – L’amministratore delegato della Thyssen, Herald Espenhahn, merita ”il minimo della pena” prevista per l’omicidio volontario che, in questo caso, calcolando le attenuanti, e’ di sedici anni e sei mesi di reclusione. Lo scrivono i giudici della Corte d’Assise di Torino nella sentenza Thyssenkrupp.

A favore di Espenhahn hanno pesato gli indennizzi ai familiari delle vittime e anche il comportamento che ha tenuto in aula quando e’ stato interrogato: in quell’occasione ha ”riconosciuto il suo ruolo di datore di lavoro”, non ha negato lo ”stretto controllo” che esercitava sullo stabilimento di Torino, ha ”rivendicato a se’ la decisione di non effettuare alcun intervento di ‘fire prevention”’.

L’amministratore delegato, in sintesi, era ”consapevole delle sue responsabilita”’ e lo ha ”anche manifestato” con le sue parole. Per questo, oltre alle attenuanti del risarcimento, gli sono state concesse le attenuanti generiche.

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