Thyssen, dopo la sentenza riparte inchiesta bis

TORINO, 16 NOV – All'indomani del deposito della sentenza del processo Thyssenkrupp, la procura di Torino ha deciso di riprendere l'inchiesta bis sull'incendio che, nel dicembre del 2007, uccise sette lavoratori della multinazionale dell'acciaio. In agenda, come primo passo, c'è una nuova convocazione delle persone indagate.

I fascicoli aperti sono tre. Il primo è quello che riguarda la posizione dell'ingegner Berardino Queto, che è indagato per omicidio colposo, incendio e omissione colposa di cautele contro gli incidenti.

Queto, al processo in Corte d'Assise, è stato consulente della difesa. Nel nuovo procedimento, però, probabilmente sarà chiamato in causa perché nel 2006 collaborò alla stesura del documento di valutazione del rischio, che nella parte relativa alla linea 5, quella andata a fuoco, secondo i giudici presenta molte lacune: ''nell'ultimo periodo – si legge nella sentenza – soprattutto dopo la comunicazione della dismissione dello stabilimento di Torino, le 'condizioni di esercizio' erano diventate più rischiose proprio in materia di incendi''. L'amministratore delegato, Herald Espenhahn (condannato a 16 anni e mezzo), al processo ha detto di ritenere che Queto e Cosimo Cafueri (un dirigente condannato a 13 anni e mezzo) avessero fatto ''un buon lavoro''. E' stata proprio la Corte, che ha ordinato la trasmissione dei verbali in procura, a consigliare ai pm l'apertura di un'indagine. L'ingegner Queto, nel dicembre 2003, aveva anche stilato un elenco dei lavori da svolgere per ottenere il certificato di prevenzione incendi: ma gli interventi, nell'aprile del 2007, non erano ancora stati completati.

Un altro indagato è un dirigente della Thyssenkrupp, Frank Kruse, addetto alle finanze e all'amministrazione, la cui testimonianza in merito alle decisioni prese dal ''board'' aziendale non ha convinto i giudici. Per circostanze diverse, altre due persone sono state indagate per false dichiarazioni.

Il terzo filone riguarda i tentativi di condizionare gli operai chiamati a testimoniare al processo: qui gli indagati sono una decina, anche se alcuni hanno già ritrattato e, quindi, potrebbero essere prosciolti.

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