Tiziana Cantone strangolata prima di simulare un finto suicidio, l’ipotesi del perito del caso Meredith Kercher

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Agosto 2021 - 09:32 OLTRE 6 MESI FA
tiziana cantone, foto ansa

Tiziana Cantone (nella foto Ansa) strangolata prima di simulare un suicidio, l’ipotesi del professore Cingolani perito nel caso Kercher

Tiziana Cantone, la 31enne suicida per revenge porn potrebbe essere stata strangolata. A dirlo è il professor Mariano Cingolani, ordinario di Medicina Legale presso l’università di Macerata, in passato intervenuto come perito nel caso di Meredith Kercher.

Sul corpo della donna riesumato ci sarebbero due solchi, due segni sul collo riconducibili a due eventi forse differenti. Il primo riguarderebbe un episodio di strangolamento. Il secondo, a pochi centimetri di distanza, effettuato pochi minuti dopo la morte della ragazza, sarebbe soltanto una messa in scena.

Si tratterebbe, secondo il perito, di un impiccamento organizzato per simulare il suicidio della donna vittima della violenta campagna denigratoria subita a mezzo social.

Tiziana Cantone, due lesuoni sul collo

Due lesioni, dunque, sul collo della 31enne trovata morta a Mugnano il 13 settembre del 2016. Sul caso pendono ancora le indagini della Procura di Napoli nord di Aversa, che ha riaperto il caso. Nel fascicolo viene ipotizzata l’accusa di omicidio volontario contro ignoti.

La consulenza in cui si parla dei segni sul collo è stata voluta da Maria Teresa Giglio, la madre di Tiziana. A presentarla sono i consulenti della Emme Team di Mariano Cingolani. Ora enterà nel fascicolo di indagine condotto dal pm Giovanni Corona. 

La consulenza è lunga tre pagine e si sofferma sulle foto scattate sul collo di Tiziana Cantone subito dopo il suo decesso. A scattarle le forze dell’ordine intervenute nell’abitazione di Mugnano.

In quelle immagini ci sarebbero elementi per raggiungere a due conclusioni, a detta del consulente: qualcuno avrebbe strangolato Tiziana. Per farlo ha probabilmente usato un mezzo asfissiante tipo la pashmina (utilizzata per la produzione di sciarpe, stole e scialli, tessuti con telai a mano ndr) reperita sul luogo del ritrovamento del corpo e messa agli atti. Il materiale è andato però a deteriorarsi in quanto non è stata conservata nel modo corretto, ossia in ambiente asettico. La pashmina, secondo però quanto rilevato, conteneva tracce biologiche di un dna di tipo maschile.

Secondo quanto scritto nella consulenza, dopo l’omicidio sarebbe stato messo in scena una sorta di impiccamento avvenuto usando la stessa pashmina attaccata alla panchetta da ginnastica. 

Tiziana Cantone, le due lesioni a pochi centimetri di distanza

Secondo Cingolani è importante soffermarsi sulle due lesioni rappresentate entrambe dalle foto a disposizione. gli scatti sono stati rinvenuti sul collo di Tiziana a pochi centimetri di distanza l’una dall’altra. In una prima lesione il solco è discontinuo e obliquo. Nella seconda posta un po’ più sotto, c’è un solco trasversale e uniforme.

Secondo il consulente “la seconda lesione reca caratteristiche tipiche del solco da strangolamento, per uniformità di profondità, continuità e andamento trasversale. La lesione due (ipotesi strangolamento) ha preceduto la lesione uno (impiccamento, suicidio)”. Quindi a detta del consulente, “l’impiccamento ha avuto lo scopo di dissimulare, confondere o rendere più difficilmente percepibile la prima modalità lesiva, tentando di simulare una modalità lesiva risaputamente suicidiaria”.

Si tratta solo di ipotesi, è giusto ribadirlo. C’è poi un terzo elemento che è stato valutato nella consulenza. Si tratta di una piccola lesione cutanea rinvenuta sul lato destro del mento della Cantone. Si trattarebbe di una ferita di due centimetri. Potrebbe trattarsi di una ferita provocata durante lo strangolamento avvenuto con la pashmina, strangolamento avvenuto prima di inscenare il suicidio per impiccamento.