Tiziana Cantone, su Whatsapp cancellate le chat coi 4 indagati

Tiziana Cantone, su Whatsapp cancellate le chat coi 4 indagati
Tiziana Cantone, su Whatsapp cancellate le chat coi 4 indagati

NAPOLI – I messaggi scambiati su WhatsApp tra Tiziana Cantone e i quattro ragazzi indagati dalla Procura di Napoli per averla diffamata, sono stati cancellati. La richiesta di renderli visibili era stata presentata dall’avvocato difensore di uno degli indagati al colosso di messaggistica istantanea. L’intento era di dimostrare che tra Tiziana e il suo assistito ci sarebbe stato solo uno scambio di fotografie ma nessun video, quello che poi è finito in rete portando la giovane 31enne al suicidio.

La app sviluppata in California e rilevata da Facebook, in realtà, è dotata di una chat criptata. L’introduzione della crittografia end-to-end da parte di WhatsApp permette infatti di cancellare i messaggi preesistenti al momento del backup. WhatsApp è perciò un buco nero: un sistema che non permette di tenere in memoria, da parte del gestore, i messaggi a lungo termine. L’avvocato Martello, raggiunto dal quotidiano Il Mattino, conferma: “I messaggi vengono cancellati, ma verificheremo se ci sono tracce dei contatti”.

Il legale afferma che il suo assistito non può aver materialmente eseguito l’upload che ha reso pubblico il video h0t di Tiziana. Perché quel video non l’avrebbe mai ricevuto. A chiunque sia stato è bastato un click per distruggere completamente la reputazione e il già fragile equilibrio psichico della donna. E ora quelle immagini che l’hanno condotta a compiere l’estremo gesto, circolano ancora sul web con tanto di commenti osceni. Al punto che la famiglia starebbe “pensando di chiedere al Garante Privacy di intervenire”.

Intanto anche la procura di Napoli Nord (Aversa), prosegue in parallelo le indagini, per istigazione al suicidio. Lunedì è stato ascoltato come persona informata dei fatti, lo psicologo che aveva in cura Tiziana. Il fascicolo è contro ignoti ma agli atti c’è anche il pc di Sergio di Palo, ex fidanzato di Tiziana che secondo la madre della ragazza sarebbe l’autore dei filmati. Non basterà però individuare gli eventuali responsabili: bisognerà poi dimostrare che chi ha pubblicato quel video in rete fosse a conoscenza della debolezza psichica di Tiziana, che soffriva di depressione.

 

 

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