Tor Bella Monaca, spaccio con pusher e staffette. Esportato a Roma brand Scampia

Tor Bella Monaca, spaccio con pusher e staffette. Esportato a Roma brand Scampia

ROMA – Tor Bella Monaca come Scampia. Anzi, di più: “A Tor Bella Monaca lo spaccio è gestito dai clan di Scampia”. Stessi canali di approvvigionamento dalla Spagna, stesso modello di smercio fondato su pusher e staffette che ha già funzionato nella malaperiferia di Napoli. Il tutto trapiantato alla periferia di Roma, un vero e proprio “brand Scampia” pronto da esportare.

Almeno secondo quanto appurato nelle indagini del Gico della Guardia di Finanza, che pochi giorni fa hanno portato all’arresto di uno dei latitanti eccellenti dell’ultima guerra per la droga a Napoli. Il suo nome è Antonio Leonardi, imprenditore del narcotraffico che è riuscito a intrecciare gli affari col Sud America e l’Europa dell’Est. E’ lui che si è messo a pensare in grande, esportando il “modello Scampia” nella capitale.

Stando alle indagini della Gdf, Leonardi avrebbe organizzato la sua base logistica in via Volusia a Roma, sulla Cassia. Ed è da lì che hanno preso il via tutti gli affari: solo hashish in principio, poi anche eroina e cocaina.

Sulle piazze di Tor Bella Monaca ha messo su lo smercio: un sistema collaudato, a basso costo, con turni di sei ore per pusher che controllano pochi quantitativi di droga alla volta, per evitare grosse condanne in caso di arresto.

Braccio destro di Leonardi, secondo gli inquirenti, è Lopes Agudelo Aide, per gli amici (e per le intercettazioni) Heidi. E’ lei che gestisce l’arrivo di carichi di droga, le compravendite e i servizi essenziali, ossia appartamenti dove far dormire staffette, pusher e gente del sistema. Sul caso sono ormai attive due procure, Roma e Napoli, che hanno avviato contatti anche alla luce di recenti dichiarazioni di alcuni pentiti.

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