ROMA – Due notti se ne sono andate così: con scontri, minacce, insulti, bombe carta e feriti. La terza notte, a Tor Sapienza, il quartiere di Roma dove da tre giorni è sotto assedio da una parte dei residenti il centro accoglienza per richiedenti asilo e minori extracomunitari non accompagnati, rischia di essere quella dell’irruzione.
E ad annunciare la notte che verrà arriva poco dopo le 20 la notizia dell’aggressione di uno straniero, un ospite del centro, avvenuta poco lontana dalla zona calda, in un parco pubblico di via Morandi.
Minaccia implausibile sulla carta quella dell’irruzione. In quale stato civile polizia potrebbe permettere irruzione e linciaggio in un centro per richiedenti asilo? Eppure minaccia in qualche modo percepita come reale da chi nel centro vive e lavora. A Radio 24 parla per qualche minuto Gabriella Rubino, una delle responasbili della cooperativa Il Sorriso che gestisce il centro di accoglienza di Tor Sapienza. E Rubino spiega:
“I residenti ci hanno minacciato che questa notte entreranno nella struttura e finora le minacce si sono realizzate”.
Paura, insomma. Al punto che i giornalisti che seguono la vicenda sono stati invitati sul posto. Potranno seguire, documentare, e filmare. Sperando che serva come deterrente. Irruzione o meno a Tor Sapienza la situazione resta esplosiva. A protestare, racconta Rubino, non ci sono più soltanto i residenti esasperati. Ci sono “persone che vengono da fuori”, da altri quartieri. Persone che evidentemente questa tensione hanno interesse ad alimentare. Anche perché Tor Sapienza, tra il centro accoglienza e il campo rom, è un quartiere in cui il disagio è serio e reale.
Gli abitanti hanno individuato negli stranieri la causa dell’aumento di aggressioni, scippi e rapine. E ad innescare le ultime proteste è stato il tentato stupro di una donna di 28 anni. La donna, che non ha denunciato, ha raccontato di essere stata aggredita da tre persone, “probabilmente rumeni” e di essere stata salvata dal suo cane, un pitbull. E’ stata la goccia, per molti residenti.
Rubino, invece, difende i suoi ragazzi. Spiega che gli ospiti del centro nulla hanno a che fare con le violenze di questi giorni, che le loro uscite e ingressi nel centro sono tutte registrate. In molti, a Tor Sapienza, non le credono. E la terza notte fa paura.
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