TORINO – Allarme bomba domenica sera, 10 gennaio, all’aeroporto Caselle di Torino. Intorno alle 21:30 lo scalo è stato evacuato dopo che una signora addetta alle pulizie ha trovato una pacco sospetto abbandonato in uno dei bagni degli uomini dell’area ristorante al primo piano dell’aeroporto.
La donna ha subito avvertito la Polaria, che è intervenuta con gli artificieri che hanno fatto brillare il pacco. Si trattava, spiega Elisa Sola sul Corriere della Sera, di una scatola di legno di 60 centimetri per dieci, alta poco più di una decina di centimetri, che conteneva una specie di circuito elettrico e delle tracce di tritolo, non sufficienti, però, per far esplodere la scatola.
Gli artificieri l’hanno comunque fatta saltare con un getto d’acqua molto potente, dopo che i 250 passeggeri presenti in quel momento allo scalo erano stati fatti evacuare.
Solo poche settimane fa, il 20 dicembre, un altro allarme bomba, in quel caso alla Mole Antonelliana, aveva spaventato Torino. Anche in quel caso, fortunatamente, si era risolto senza danni né feriti.
Spiega Sola sul Corriere della Sera:
“Data l’ora, l’aeroporto era quasi vuoto. Dopo le 22 non sono previste partenze da Torino e l’ultimo aereo in arrivo a Caselle è previsto alle 23. I 250 passeggeri sono stati invitati a abbandonare lo scalo. Fuori, hanno trovato mezzi della Croce rossa e del 118 pronti ad intervenire.
(…) Adesso si indaga. La scatola misteriosa alle 20 non c’era, secondo quanto testimoniato dalla signora delle pulizie. Chi ha agito lo ha fatto quindi tra le 20 e le 21.20, ora in cui la donna ha visto il contenitore sulla mensola. Il bagno in cui è stato posizionato, si trova prima dell’area controlli, nell’area ristoranti del primo piano. Per accedervi, basta entrare nell’atrio dell’aeroporto e salire su una scala mobile. Qualsiasi persona quindi, senza passare dal metal detector e senza avvicinarsi alle forze dell’ordine, può introdursi in quella toilette. La polizia controllerà le telecamere e farà gli accertamenti necessari. La sensazione è che si tratti comunque di un oggetto non abbandonato per caso ma lasciato apposta per scatenare il panico”.