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Torino, blocco auto: stop anche Euro 5 diesel. 250mila veicoli fermi

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Torino avvolta dallo smog: nel blocco auto ci sono anche le Euro 5 diesel (foto Ansa)

TORINO – A Torino tra poco si potrà circolare praticamente solo a piedi, in bici o coi mezzi. Il Comune infatti estende lo stop alle auto, da domani sabato 21 ottobre, anche agli Euro 5 diesel. La motivazione è sempre la stessa degli ultimi giorni: l’elevato tasso di smog coi livelli di Pm10 di molto sopra la norma (il fenomeno sta investendo tutta la Pianura Padana ma Torino secondo questi parametri è diventata la città più inquinata d’Italia). Ad ufficializzare la stretta è l’assessore comunale all’Ambiente, Alberto Unia.

“In base ai dati sulle Pm10 di questi giorni, abbiamo deciso di proseguire e passare al secondo livello”, dice Unia. “Monitoreremo la situazione nel fine settimane – aggiunge – e se i dati scenderanno valuteremo di riconsiderare i blocchi già da lunedì”. Con lo stop agli Euro 5 salgono a circa 250mila le auto che non possono circolare.

Negli ultimi giorni i valori delle Pm10 hanno subito più volte sforamenti. L’ultimo dato rilevato dall’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, è di 107 mcg/mc, contro un limite di 50 mcg/mc. “Sappiamo bene che il blocco del traffico non potrà mai essere l’unica soluzione, le limitazioni alla circolazione servono soprattutto a non aumentare i livelli di inquinanti per evitare di trovarci in una camera a gas”, aggiunge l’assessore Unia. “A questi vanno uniti – sostiene – provvedimenti e politiche strutturali su cui la Città sta lavorando da tempo”. Circa il fatto di aver anticipato i provvedimenti regionali, con blocchi già da questo mercoledì, Unia risponde che “non abbiamo fatto una fuga in avanti ma applicato solo una scelta che avevamo indicato e comunicato già ad agosto. Noi preferiamo prevenire – aggiunge – piuttosto che trovarci nella situazione di far un danno ai cittadini”. L’assessore ha poi evidenziato che “esiste un tavolo di lavoro iniziato in estate che bisognerebbe fare in modo strutturale. Per fare un lavoro serio – conclude – tutti i Comuni e le Regioni del bacino padano dovrebbero fare un piano con misure strutturali e credo che la volontà ci sia”.

Al nord l’aria è sempre più irrespirabile. Non arrivano le piogge, e neppure le nuvole che era stato annunciate all’inizio di questa settimana, e così le polveri sottili sono schizzate a livelli allarmanti, specialmente sulla pianura padana. Dallo spazio, tutta l’area si vede coperta da una macchia scura.

La situazione peggiore è a Torino, dove la concentrazione di ‘polveri sottili’ è schizzata a 114 microgrammi al metro cubo, oltre il doppio della soglia massima (50). Il Comune ha consigliato ai torinesi non solo di limitare l’attività fisica all’aperto, ma addirittura di evitare di aprire porte e finestre.

E poi c’è il blocco delle auto, per il quale il Codacons protesta: “Siamo oramai all’assurdo con i cittadini sequestrati in casa e costretti a non aprire porte e finestre. A Torino come nelle altre città, specie nel nord Italia – sostiene il presidente, Carlo Rienzi – i cittadini subiscono gli effetti di politiche ambientale sbagliate. Valuteremo le azioni legali da intraprendere contro il Comune di Torino”.

Altre città piemontesi, da Alessandria a Vercelli hanno emesso ordinanze di blocco al traffico. Divieti anche a Pavia, a Milano, in Emilia-Romagna. L’emergenza si estende anche al sud: i sindaci di Napoli e Avellino hanno firmato ordinanze di limitazione al traffico. “Non è possibile – protestano i Verdi – che la politica non intervenga immediatamente per fermare in Italia la guerra dell’aria che, secondo i dati dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, elaborati da noi, causa quasi 80.000 morti all’anno”.

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