Torino, donna peruviana portata a processo con due vertebre rotte. Il giudice chiede un'inchiesta Torino, donna peruviana portata a processo con due vertebre rotte. Il giudice chiede un'inchiesta

Torino, donna peruviana portata a processo con due vertebre rotte. Il giudice chiede un’inchiesta

E’ giallo a Torino sull’arresto di una donna peruviana di 53 anni, colf regolare in Italia dal 2002. 

Martedì 21 luglio la donna è stata portata in udienza a Torino per rispondere dei reati di resistenza e lesioni agli agenti che, la domenica precedente, l’avevano arrestata. 

Ma in tribunale la donna si è sentita male, male a tal punto che il giudice ha chiamato una ambulanza e la colf è stata ricoverata in ospedale con due vertebre rotte. 

L’arresto della donna a Torino

La vicenda è raccontata da La Repubblica. E su quanto accaduto una indagine della Procura dovrà ora fare luce. 

In particolare si vuole capire come la donna si sia rotta le due vertebre e come sia andato davvero l’arresto di domenica, giudicato illegittimo dal giudice Marco Picco. 

Domenica 19 luglio la donna era in stato confusionale in corso Trapani, scrive La Repubblica. Voleva gettarsi sotto un’auto. A quel punto era intervenuta una volta di polizia e i due agenti la avevano bloccata. 

Secondo il loro racconto la donna li avrebbe minacciati e avrebbe tirato un calcio ad uno dei due, provocandogli una lesione. 

Sempre secondo gli agenti, la donna sarebbe stata ubriaca. Così i due la avrebbero arrestata con l’accusa di resistenza e lesioni. 

Il referto del pronto soccorso

In commissariato sarebbe stata visitata dal 118 che non avrebbe rilevato nulla. Ma quella sera è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale Martini dove è stata refertata per un trauma dorsale dovuto a “caduta accidentale in stato di ebbrezza riferita dagli agenti e appresa dai passanti”. E una tac ha evidenziato la frattura di due vertebre. 

Quindi la donna ha passato la notte in ospedale e il giorno dopo è stata visitata da un ortopedico. La donna ha trascorso la notte seguente nelle camere di sicurezza del commissariato San Paolo e martedì è stata portata in udienza di convalida.

E qui si è sentita male, tanto da dover essere portata via da una ambulanza chiamata dal giudice. 

Prima di andare in ospedale la donna ha dichiarato di non essere stata ubriaca e di non aver tirato calci a nessuno. E il giudice, scrive Repubblica, ha ritenuto che ci possano essere dubbi sulla ricostruzione dei fatti accaduti durante l’arresto. Sul caso ora la Procura dovrà fare chiarezza. (Fonte: La Repubblica)

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