Torino, infarto sul Frecciarossa: il treno non si ferma, passeggero muore

TORINO – Un infarto appena salito, di corsa, sul treno Frecciarossa in partenza da Torino Porta Susa alle 16,37. Un primissimo soccorso a bordo, poi la chiamata dei soccorsi alle 17,03. Ma il treno si ferma solo a Rho Fiera, dove un’ambulanza aspettava di soccorrere l’uomo, 56 anni. Quaranta minuti dopo i primi sintomi. Niente da fare, l’uomo è morto. I viaggiatori raccontano: “Abbiamo chiesto al capotreno di fermare il treno ma ci è stato risposto che non era possibile”.

Sabato un comunicato di Ferrovie dello Stato fornisce alcuni dettagli: “Se il treno avesse deviato per raggiungere la linea storica e fermare il treno a Novara avrebbe impiegato più tempo e il risultato sarebbe stato ancora peggiore”.

I passeggeri accusano anche la mancanza di un defibrillatore a bordo. L’unica dotazione sul treno era costituita infatti da una valigetta di primo soccorso con garze e cerotti. “È incredibile che il defibrillatore non sia presente a bordo”, spiega un passeggero al Corriere della Sera. “Sugli aerei spesso c’è, perché sul treno no? Soprattutto ora che i treni percorrono tratte di lunga percorrenza?”. Ma Trenitalia risponde: “Il regolamento non lo prevede. Ed è così in tutta Europa, inoltre dovrebbe essere presente a bordo una persona addestrata ad usarlo”.

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