Torino, punto da una vespa muore dopo due giorni di agonia

di redazione Blitz
Pubblicato il 13 Agosto 2013 - 16:41 OLTRE 6 MESI FA
Torino, punto da una vespa muore dopo due giorni di agonia

Torino, punto da una vespa muore dopo due giorni di agonia

TORINO – Punto da una vespa mentre andava in bicicletta, è morto due giorni dopo. Succede ogni estate, con una frequenza sorprendente: da nord a sud, sono numerosi in Italia i casi in cui basta la puntura di una vespa o di un calabrone per provocare in chi è stato punto uno shock anafilattico, cioè una reazione allergica di intensità tale da poter causare la morte. L’ultimo episodio in provincia di Torino, a Coazze, dove un uomo di 53 anni è morto all’ospedale San Luigi di Orbassano dove era ricoverato dopo essere stato punto da una vespa.

L’uomo si stava recando al lavoro in bicicletta quando l’insetto lo ha punto. Ricoverato in ospedale, ci ha messo due giorni a morire. Nonostante l’intervento dei medici, lo shock anafilattico provocatogli da quella puntura gli è stato fatale. Il rimedio più efficace per curare gli effetti di una puntura di vespa, e prevenire così lo shock anafilattico, è la somministrazione di adrenalina, e l’iniezione combinata di cortisone e antistaminici. Ma – precisano i medici – sono possibili interventi immediati anche in assenza di farmaci. Se un soggetto allergico viene punto, deve essere portato immediatamente al pronto soccorso. Ma, nel frattempo, può fare anche da solo due cose importanti: può cercare di estrarre il pungiglione, ‘grattando’ delicatamente con l’unghia sul punto della puntura ma facendo attenzione a non rompere la ‘sacca’ in cui può ancora esserci del veleno; può disinfettare applicando con del cotone un po’ di ammoniaca; può cercare di rallentare l’assorbimento del veleno, ponendo per esempio del ghiaccio sulla puntura, oppure stringendo un laccio intorno all’arto colpito. Secondo alcuni esperti, poi, coloro che sanno di essere allergici alle punture di vespa o di altri insetti simili (come api, calabroni, conosciuti come imenotteri) dovrebbero sempre avere con sé una ‘penna’ di adrenalina. Si tratta di un auto-iniettore che consente di effettuare rapidamente, in modo efficace e sicuro una iniezione della giusta dose di adrenalina. L’adrenalina è infatti in grado di salvare la vita in casi di questo genere, ma solo se somministrata nella giusta quantità (1 mg portato a 10 ml con soluzione fisiologica).