TORINO – Erano accusati di avere trapiantato un cuore senza nessuna ragione clinica ma soltanto per coprire un errore in un precedente intervento su una paziente poi morta. I tre medici, però, sono stati assolti “perché il fatto non sussiste”.
La vicenda, risalente al 2008 all’ospedale Molinette di Torino, si è conclusa il 29 aprile con la sentenza della Corte d’assise: Mauro Rinaldi, primario di cardiochirurgia, il suo assistente Massimo Boffini e l’anestesista Daniela Pasero erano accusati di omicidio preterintenzionale, peculato e frode processuale.
I fatti per cui i medici sono stati processati risalgono al 22 marzo 2008, quando i tre effettuarono un intervento di sostituzione della valvola aortica su Pasqualina Amodeo, paziente di 67 anni. Secondo i pm Paolo Toso e Paola Stupino, chi eseguì l’intervento chiuse per errore l’arteria coronarica sinistra.
Per coprire lo sbaglio – sempre secondo l’accusa – vennero eseguiti altri cinque interventi, tra cui il trapianto del cuore, ritenuto del tutto inutile, dopodiché la donna morì.
I pm avevano chiesto sette anni per Rinaldi, sette anni e sei mesi per Boffini e sei anni e dieci mesi per Pasero. Nella sentenza, i giudici hanno disposto la trasmissione degli atti alla procura per valutare l’ipotesi di omicidio colposo riguardante esclusivamente il primo intervento.