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Torino, trovato morto in casa. L'amica ammette il piano di furto

di Daniela Lauria |28 Novembre 2011 21:02

TORINO, 28 NOV – Giuseppina Gravuso, l'operatrice socio-sanitaria torinese di 49 anni in carcere nell'ambito inchiesta legata alla morte di Giovanni Bosio, il facoltoso professore di lingue trovato morto per un malore nella sua villa a Pecetto Torinese lo scorso 5 agosto, ha ammesso, oggi in un interrogatorio-fiume davanti al pm Gabriella Viglione, l'esistenza di un piano per derubare l'uomo. Il piano – ha raccontato – prevedeva la somministrazione di sonnifero che la donna ha negato di aver somministrato materialmente.

Gravuso, amica di vecchia data di Bosio, si trova in carcere dallo scorso 12 ottobre, dopo un periodo di detenzione agli arresti domiciliari, con le accuse di furto e omissione di soccorso. Si sarebbe impadronita di diversi effetti personali a casa della vittima, che si era sentita male in casa dopo avere cenato in una pizzeria con lei e con Giuseppe Greco, 37 anni, e avere successivamente trascorso alcune ore nella gelateria in cui lavorava Antonio Alfano, 44 anni. Questi ultimi si trovano agli arresti domiciliari. Secondo l'accusa, Greco era presente con Gravuso in casa al momento del malore. Alfano, invece, e' stato filmato da telecamere di sportelli bancomat mentre usava la carta di credito del professore.

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