Torino: uccise il vicino, poi tentò il suicidio. Condannato a 5 anni

Pubblicato il 1 Marzo 2011 - 17:41 OLTRE 6 MESI FA

TORINO – Uccise a colpi di pistola un vicino di casa, a Torino, perchè faceva troppo rumore. Poi tentò di togliersi la vita, procurandosi lesioni gravi che ebbero profonde ripercussioni anche sul suo stato di salute mentale. Oggi Aldo Maroglio, di 62 anni, è stato condannato a cinque anni di carcere al termine di un processo celebrato con rito abbreviato.

L’omicidio risale al 3 settembre 2007. Maroglio, pensionato Fiat, da tempo sofferente di crisi nervose, sparò a Gianpaolo Borsotto, 42 anni, commerciante all’ingrosso di frutta e verdura, in una strada sotto casa. Dopo avere ucciso il vicino, Maroglio corse fino al ballatoio del proprio appartamento e rivolse l’arma contro se stesso, ferendosi a un polmone. Portato in ospedale, rimase in coma per un mese e mezzo e si riprese quando ormai i medici nutrivano pochissime speranze.

Oggi fatica a camminare e non è più lucido, tanto che a lungo non è stato in grado di affrontare il processo. Una perizia ha accertato che al momento del fatto era parzialmente incapace di intendere e di volere: questo, insieme alle attenuanti generiche e al risarcimento dei familiari della vittima, ha portato a un forte sconto di pena. ”Mi sembra – ha commentato il suo difensore, l’avvocato Elisabetta Macrì – una sentenza giusta. Il giudice e il pubblico ministero hanno dimostrato una grande sensibilita”’. Maroglio è ospite di un convalescenziario a Moncalieri (Torino). Dopo la pena detentiva è previsto un ulteriore periodo di tre anni di permanenza in una casa di cura.