ROMA – E' durata poche ore la detenzione di Augusto Giuseppucci, 57 anni, fratello di Franco, uno degli esponenti storici della Banda della Magliana ucciso a Roma nel 1980, nella zona di Trastevere.
Giuseppucci era stato arrestato il giorno di Natale dopo una segnalazione di alcuni vicini allarmati per un lite in corso a casa dell'uomo. Dopo alcuni controlli i carabinieri avevano rinvenuto nell'abitazione alcuni grammi di hashisc. Per Il fratello del ''negro'', era quindi scattata l'accusa di detenzione ai fini di spaccio.
Il giudice monocratico Michele Romano, della V sezione penale del tribunale, ascoltata la ricostruzione dei fatti dell'imputato ne ha prima disposto la remissione in liberta' ''per insussistenza dei gravi indizi'' – secondo quanto riferito dal difensore di Giuseppucci, l'avvocato Cesare Placanica – e poi, all'esito del rito abbreviato, lo ha assolto perche' ''il fatto non costituisce reato''.
Il penalista ha poi aggiunto, riferendosi alle ricostruzioni che il suo stesso assistito ha potuto vedere su diversi organi di informazione, che ''nella giustizia vera, quella delle aule e dei giudici, Augusto Giuseppucci e' stato assolto. Mentre nella giustizia mediatica ha pagato l'unico reato per cui non potra' mai essere considerato innocente, e cioe' l'essere il fratello del boss Franco Giuseppucci''.
L'avvocato Placanica ricorda che Augusto Giuseppucci, anche nel procedimento passato alla cronache romane come quello sui ''sette uomini d'oro'', è stato ''prosciolto dalle accuse di rapina e detenzione d'arma''.