Omicidi, stupri, scontri razziali: la Toscana violenta che non t’aspetti

Pubblicato il 26 Luglio 2011 - 20:31| Aggiornato il 19 Settembre 2011 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La Toscana non è più quel paradiso di una volta. Una serie di fatti di cronaca hanno portato alla luce un clima teso fatto di scontri razziali, il tutto nel “cuore rosso” di una delle regioni da sempre meta di molti turisti italiani e stranieri. Fulcro e centro nevralgico è la città di Prato dove la situazione è divenuta talmente insostenibile che è stato chiesto il blocco del flusso migratorio. “Dobbiamo intervenire e chiedere il blocco dei flussi come è accaduto in un altro caso limite come quello di Bolzano” è in sintesi l’annuncio dell’assessore all’integrazione Giorgio Silli che suona però come il grido di allarme di una città messa in ginocchio da un fenomeno più grande delle proprie possibilità.

“Abbiamo sempre affermato – dice ancora Giorgio Silli – che che ci saremmo impegnati per il ripristino della legalità laddove le istituzioni hanno latitato per troppo tempo, ed in questo caso le forze dell’ordine con la giunta e l’ass. Milone stanno lavorando benissimo. Che ci saremmo impegnati per l’integrazione di quegli stranieri che ne dimostrano giorno per giorno la volontà. Per l’integrazione di quegli stranieri che lavorano in pace, pagano tasse ed imposte e rispettano la legge, ma soprattutto per l’integrazione delle seconde generazioni, di quei bambini cioè nati nella nostra città da genitori stranieri. Abbiamo lavorato alacremente su ognuno di questi punti del nostro programma ed i risultati sono decisamente soddisfacenti e tangibili”.

A far esplodere l’emergenza immigrazione a Prato, è il continuo flusso di cinesi, come noto una colonia nella cittadina toscana, spesso, troppo, al centro di fatti di cronaca nera. L’ultimo, quello che ha portato all’idea di bloccare i flussi, riguarda un cadavere buttato in mezzo alla strada. Il corpo è quello di Chen Djeng, cinese di 39 anni, immigrato regolare in Italia e sposato con una connazionale che lavora nella sua stessa ditta. L’uomo è stato ritrovato sul marciapiede, sgozzato, i polsi legati con degli stracci e sangue su tutto il corpo. Secondo quanto scrive la Nazione si tratterebbe di un litigio tra colleghi avvenuto all’interno di uno dei tanti capannoni fatiscenti in cui lavorano decine di cinesi.

Ma non solo Prato è al centro di fatti di cronaca. Ad Empoli due fidanzati sono stati prima derubati e poi, mentre il giovane è stato chiuso nel bagagliaio dell’auto, la fidanzata è stata violentata. La terribile esperienza è stata raccontata ai carabinieri dalla coppia, sorpresa da tre malviventi la notte tra domenica e lunedì in una strada isolata non lontana da un centro abitato dell’empolese. I due giovani, entrambi sui 25 anni, hanno raccontato di essere stati sorpresi dai tre, sembra con accento dell’Est Europa, mentre erano appartati. I tre uomini li hanno costretti a uscire dall’abitacolo e li hanno derubati del denaro e dei telefoni cellulari. Dopo aver chiuso con la forza il giovane nel bagagliaio si sarebbero allontanati di qualche metro con la ragazza: uno di loro l’avrebbe stuprata mentre gli altri due la tenevano ferma.

Anche Siena ha avuto il suo fatto “nero”. Lo scorso sei luglio un uomo di 38 anni di origini brasiliane è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale su due bambine di 9 e 10 anni. L’uomo, maestro di musica, che stava scontando l’obbligo di dimora nel paese di residenza, nel senese, per un altro episodio simile avvenuto alcuni mesi fa, avrebbe palpeggiato le due bambine durante un campo estivo organizzato dalla parrocchia. La Curia senese ha deciso poi di sospendere temporaneamente il sacerdote che presta servizio nella parrocchia.

Tanti eventi concentrati in appena un mese, è la “Toscana violenta”, quella che non ti aspetti, quella che tutta Italia è abituata a vedere sotto un’altra veste e che invece adesso sta rapidamente cambiando abito, trasformandosi in uno di quei posti in cui episodi di violenza o di degrado sono all’ordine del giorno. La domanda che sorge a questo punto è se la Toscana possa risentire di tutto ciò da un punto di vista economico, con un calo del turismo. Pare improbabile perchè la regione è sempre e comunque fonte di turismo sia di mare (molte spiagge toscane hanno ricevuto il riconoscimento della “bandierina blu”) sia d’arte. Certo la situazione non è delle più confortanti anche se in tutta franchezza città come Prato e Empoli non hanno mai fatto del turismo la loro risorsa principale. Diversa la situazione per Siena.