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Totò Riina, la sorella di Giovanni Falcone: “Né gioia né perdono”

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Giovanni Falcone (foto Ansa)

ROMA – “Né gioia né perdono”. Maria Falcone, la sorella del giudice ucciso nella strage di Capaci, è una delle tante voci che si levano nel giorno della morte di Totò Riina. “Non gioisco per la sua morte, ma non posso perdonarlo – dice – Come mi insegna la mia religione avrei potuto concedergli il perdono se si fosse pentito, ma da lui nessun segno di redenzione è mai arrivato”.

La sorella del giudice ucciso a Capaci sottolinea come resti “il forte rimpianto che in vita non ci abbia svelato nulla della stagione delle stragi e dei tanti misteri che sono legati a lui”.

“Per lui – ha detto ancora parlando di Riina – questo sarà il momento più difficile perché dovrà presentarsi davanti al tribunale di Dio a rendere conto del sangue e delle lacrime che ha fatto versare a degli innocenti”. E sulle polemiche precedenti la morte del boss, a cui non è stato mai concesso di lasciare il carcere, Maria Falcone dice: “Il nostro sistema giudiziario garantisce e protegge la dignità dell’uomo. Lo ha fatto anche con Riina fino alla fine, anche attraverso la decisione del ministro della Giustizia di consentire ai familiari di incontrarlo nei suoi ultimi istanti di vita”.

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