Totti e Ilary, chi ha tradito per primo? Secondo calendario dei tradimenti tracciato e raccontato da Francesco Totti al Corriere della Sera è stata lei, Ilary. E neanche una volta sola o con un solo altro uomo. Totti lo ripete due volte, lo scandisce: “Non sono stato io a tradire per primo”. Totti colloca l’inizio della sua relazione con Noemi al dopo. Al dopo aver scoperto e sofferto che Ilary lo tradiva. Particolareggiato il racconto: le voci che gli arrivano, il suo esaminare lo smartphone di Ilary, lo scoprire messaggi del tipo “ci vediamo in hotel… no, poco prudente, meglio a casa mia”. Il suo non affrontare la moglie pur non avendo più dubbi, il suo pensiero quando Ilary gli diceva sarebbe stata più tempo di prima a Milano e il pensiero era: ti credo, lì c’è quell’altro.
Secondo Totti un silenzio, un ingoiare figlio insieme di sgomento e di paura di far esplodere tutto. Ma tutto si era già rotto, consumato, consunto. E, secondo racconto e cronologia di Totti, Noemi arriva o meglio la storia con Noemi comincia dopo Capodanno 2022. Il o i tradimenti di Ilary dice Totti datano da prima, a saperne c’è una sorta di testimone e forse anche in qualche modo partecipe dei fatti: la parrucchiera di nome Alessia. Il ruolo della parrucchiera-ancella amica intima e confidente e forse anche complice della dama, un classico ruolo in quasi ogni storia d amori e tradimenti. Parrucchiera è termine che forse sminuisce, oggi usa dire hair stylist, ma tant’è. La signora Alessia vedrà allungarsi a dismisura l’elenco delle aspiranti clienti (non ne ha bisogno, sembra sia già ai vertici del successo professionale) e si vedrà con certezza convocata da avvocati di lui e di lei quando, come dice ancora Totti, con Ilary “finirà in Tribunale”.
La scena di Rolex e cassette
Nell’intervista c’è raccontata da Totti una scena: Ilary e relativo papà che vanno in banca ad aprire cassette di sicurezza. E, dice sempre Totti, a prendersi così la collezione di orologi di Totti, tra cui anche Rolex di non poco valore. Totti aggiunge: “Non credo sia stato per soldi, sarà stato per dispetto“. Certo è che comunque la scena, se vera, ha una tonalità di squallore. O meglio, di squallida normalità: nelle separazioni e nei divorzi nella maggior parte dei case lui e lei, lei e lui danno il peggio di sé. E con loro parenti e amici. Lo abbiamo visto fare a tutti e probabilmente lo ha fatto anche più d’uno tra noi. Dai reciproci racconti sembra proprio che Totti e Ilary non facciano eccezione. Di particolare non elegantissimo gusto quel papà che accompagna a prendere la roba.
La scena non fatemi dire il nome
Altra scena e momento dell’intervista: Totti che si astiene dal fare il nome dell’altro ma che ,o descrive come uno lontanissimo “per fortuna” dal suo mondo e come uno del quale non si poteva immaginare Ilary fosse attratta. Anche qui: è quasi rituale in tutte le separazioni con interposto tradimento che gli ex partner si rinfaccino: ma come hai fatto a metterti con uno/a così? Qui l’allusione per nulla velata è alla caratura intellettuale dell’altro (i gossip indicano un personal trainer, Totti sembra aver tradotto nella sua mente il termine anglofono in un meno stimabile massaggiatore”.
Ilary: sto zitta ma se parlo…
Pare Totti e Ilary si fossero reciprocamente ma vagamente impegnati a non raccontare pubblicamente. Ilary ha subito reagito all’intervista di Totti con un “non parlo” che però è già una pesante replica: “so cose che possono sfasciare 50 famiglie”. Non altre 49 oltre la loro, Ilary dice di saper cose che avrebbero sfasciato 50 volte una famiglia e che lei dunque ha sopportato. Cose che, se vere, sembrano preludere ad una azione per ribaltare la versione Totti. Totti, lui: lei mi ha tradito per prima, ho provato a sopportare ma non ce l’ho fatta. Ilary, lei: lui non vi ha detto tutto, ben altro è successo.
Materiale per gli avvocati
Anche qui, come quasi sempre accade quando ci si lascia, si dicono e si fanno cose che sono materia per gli avvocati. Avvocati che consigliano e indirizzano sul cosa fare e dire. Va più o meno così per tutte le coppie che si lasciano, nulla da meravigliarsi vada così anche per Totti-Ilary-Ilary-Totti. E in fondo nulla di diverso (se non nelle proporzioni dell’agiatezza) di quanto vivono milioni di altri che si lasciano nella moglie che vuole la casa, che rifiuta di dividerla nonostante le 25 stanze e neanche accetta i tre giorni per uno. Le ex mogli nella parte materiale delle separazioni e divorzi vogliono a grandissima maggioranza la casa.
Più Totti-Ilary che elezioni
L’intervista comincia con la constatazione-domanda sul come e perché la storia Ilary-Totti o viceversa sia sui social e nella chiacchiera pubblica la più di tendenza. Stracciando per distacco la guerra, il clima, l’inflazione, il gas, perfino le bollette. Così è e non è una fake news, e non è neanche strano che sia così. Non è l’eccezione dell’uomo morde cane, è cane morde uomo. Il cittadino pop vive in un consolidato mainstream emotivo-valoriale per cui è assolutamente ovvio che Totti-Ilary interessi e coinvolga di più di altre pene o crucci. Di nuovo e di rilevante da registrare è l’assoluta trasversalità del fenomeno: tra due domenica si vota per le elezioni politiche ma questa domenica nelle case, nelle famiglie, in pizzeria e al bar oltre che sulla tastiera si è parlato, discusso, sorriso, commentato, parteggiato più, molto più per Totti o Ilary di quanto si sia discusso, parlato, sorriso, commentato, parteggiato per Meloni o Letta o Conte o Salvini o Calenda. E questo non è colpa o merito di Totti o Ilary.