Il trans Morgana: “Zaccai mi faceva paura. In macchina aveva una pistola”

Pier Paolo Zaccai

Alle sei del mattino si è affacciato dal balcone e ha gridato al complotto. Ha detto che lo volevano incastrare e che avrebbe fatto così la fine di Piero Marrazzo. Pier Paolo Zaccai, consigliere provinciale Pdl di Roma, era in compagnia di tre transessuali in un palazzo di via Manlio Torquato, periferia sud della città. Nell’appartamento hanno sniffato cocaina e avuto rapporti sessuali. Quando però Morgana, uno dei trans all’interno dell’appartamento, ha detto a Zaccai che la serata sarebbe proseguita da un’altra parte, il politico è andato fuori di testa e si è messo a urlare dal balcone. I vicini hanno a quel punto chiamato il 113 e, dopo l’intervento dei poliziotti, è venuta a galla tutta la vicenda.

Si sospetta che qualcuno possa però aver picchiato Eveline,  l’altro trans rintracciato dalla Polizia. Aveva un ematoma sulla bocca e dei graffi sulle spalle. Questo ha destato molti sospetti fra gli inquirenti che ora vogliono sapere chi e perché le ha procurato quelle lesioni. Morgana ha invece dichiarato che usciva con Zaccai da quattro mesi e di aver provato paura quando ha visto l’uomo con una pistola all’interno della sua macchina.

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