Il miracolo di Rachel, trans in piazza per papa Wojtyla

ROMA – Si potrebbe definire un “miracoloso televisivo” quello operato da papa Giovanni Paolo II su Rachel. E la prova è la trans colombiana, in Italia da 15 anni, andata anche lei come migliaia di persone alla veglia al Circo Massimo la vigilia della beatificazione. Una trans che, racconta lei alla Stampa, si è sentita un essere umano ascoltando le parole del papa in tv.

Rachel racconta: “Sono in Italia da 15 anni, per noi trans trovare un lavoro è impossibile, siamo come lebbrosi, nessuno ci vuole. Mi sono sempre sentita emarginata, poi una volta ho sentito Wojtyla, la messa in tv, mi ha aperto il cuore. Ho capito che anche io ero un essere umano”.

“Sono cresciuta con lui – racconta sorridendo – Arrivata a Roma ero sola, il marciapiede l’unica possibilità. La domenica ero solita andare all’Angelus a Piazza San Pietro, pur avendo lavorato tutta la notte. Mi piaceva il modo dolce di Wojtyla di rivolgersi alle persone. Mi ha sempre colpito quando parlava d’amore. Mi ha fatto capire che anch’io ero parte di un tutto, anche io ero figlia di Dio. Insomma dopo tutto lo schifo che dovevo sopportare andare a sentirlo ero la mia purificazione, mi dava forza e coraggio”.

“Lo so che per la Chiesa, quella ufficiale, io sono da scaraventare all’inferno. Lo so che quello che faccio la notte è brutto. Io non sono quella però, io sono quella che si è ritrovata nella dolcezza delle parole di un Papa Santo. Cristo ha perdonato Maddalena e lei si è pentita. Questo Papa per me è stato il mio Cristo, l’ho ascoltato e dentro sono diventata un’altra. E dentro forse solo lui mi ha capita”.

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