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Trapani, Pietro Colletta muore in sala d’attesa: è lo stesso ospedale di Daniel

di Daniela Lauria |20 Febbraio 2015 17:12

L’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani

TRAPANI – Un altro caso scuote la sanità siciliana dopo la piccola Nicole, morta in ambulanza a Catania perché nessun ospedale aveva posto per ricoverarla. Questa volta a lasciarci le penne è stato un anziano, Pietro Colletta, 75 anni, morto in attesa al Pronto Soccorso dell’ospedale di Trapani. Lo stesso che venerdì scorso ha mandato a casa Daniel Cesanello, 23 mesi appena, curato per una presunta influenza e poi morto quella stessa notte per cause ancora da accertare.

L’ultima tragedia si è compiuta giovedì, intorno all’ora di pranzo. Pietro Colletta era corso in ospedale accusando forti dolori al petto. Qui gli è stata misurata la pressione: era alta, 190. Poi, dopo avergli assegnato un codice giallo (cioè urgente, più grave c’è solo il rosso) per ipertensione arteriosa, è stato fatto accomodare in sala d’attesa. Poco dopo l’uomo si è accasciato a terra ed è morto: inutili i tentativi di rianimarlo.

I famigliari di Colletta hanno sporto denuncia: sostengono che il paziente non abbia ricevuto una tempestiva assistenza sanitaria. L’uomo, titolare di un’impresa di pompe funebri a Valderice, lascia la moglie e tre figli. L’ospedale Sant’Antonio Abate, in questi giorni al centro della bufera, si è difeso facendo sapere che, in quel momento, i medici erano impegnati ad assistere tre casi di ipertensione e che due di questi tre pazienti erano cardiopatici.

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