Trattativa Stato-mafia: Napolitano e Grasso testimoni al processo, sì della Corte

Trattativa Stato-mafia: Napolitano deporrà a processo, la Corte lo ammette
Trattativa Stato-mafia: Napolitano deporrà a processo, la Corte lo ammette (LaPresse)

PALERMO, 17 OTT –  Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sarà citato come testimone a deporre al processo in corso a Palermo sulla trattativa fra Stato e mafia.

La Corte d’Assise di Palermo, che celebra il processo sulla trattativa Stato-mafia, ha ammesso la richiesta della Procura di Palermo di citare a deporre il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

L’Ufficio Stampa del Quirinale informa che “si è in attesa di conoscere il testo integrale dell’ordinanza di ammissione della testimonianza adottata dalla Corte di Assise di Palermo per valutarla nel massimo rispetto istituzionale”

I giudici, però, hanno fissato dei “paletti” entro i quali la deposizione dovrà essere contenuta.

Nella lista dei 176 testimoni richiesti dalla Procura c’è anche il presidente del Senato, Pietro Grasso, e l’ex capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi.

I pm di Palermo vogliono ricostruire il contesto in cui maturarono le telefonate fra Nicola Mancino e il consigliere giuridico del Quirinale Loris D’Ambrosio, morto a fine luglio 2012, che sono finite agli atti del processo per la trattativa perché l’ex ministro dell’Interno era intercettato dai magistrati di Palermo. Mancino si lamentava per “il mancato coordinamento” delle indagini sulla trattativa.

Per delimitare il contenuto della deposizione del capo dello Stato la Corte d’Assise ha citato la sentenza della Corte Costituzionale che si è pronunciata, a dicembre scorso, sul conflitto di attribuzioni tra la Procura di Palermo ed il Quirinale. I giudici hanno ammesso la deposizione “nei soli limiti delle conoscenze del teste che potrebbero esulare dalle funzioni presidenziali e dalla riservatezza”.

La Corte di Palermo ha accolto anche la richiesta della Procura di citare come testimone il presidente del Senato, ex procuratore capo di Palermo, Piero Grasso. Lo hanno deciso i giudici della Corte accogliendo tutte le richieste di ammissione testimoniali della Procura escluse quelle relative alle citazioni dei magistrati Vittorio Teresi, Roberto Scarpinato e Antonio Ingroia.

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