Treni sporchi, guasti e in ritardo: la pendolare viaggia gratis

Pubblicato il 5 Settembre 2011 - 11:48 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Per un anno ha sopportato treni sporchi, sovraffollati, in ritardo e spesso cancellati senza nessun avviso. Per questo servizio una pendolare che tutti i giorni  viaggiava sulla tratta tra  San Zenone al Lambro e Milano-Rogoredo aveva pagato un abbonamento da 500 euro.

A fine stagione, però, la donna ha presentato il conto a Trenitalia e lo ha fatto nella forma del ricorso al Giudice di Pace. Quest’ultimo ha dato ragione alla viaggiatrice che, per sentenza, si è vista restituire da Trenitalia l’intero importo dell’abbonamento.

Spiega Andrea Galli sul Corriere della Sera che la donna, assisitita dall’avvocato Angelo Musicco l’ha spuntata grazie all’articolo 36, “che sancisce la «nullità delle clausole contrattuali di cui venga accertata la vessatorietà in tema di contratti conclusi tra il professionista e il singolo utente persona fisica e ciò a tutela del consumatore”. Riguardo a Trenitalia, invece,  “deve escludersi che il suo obbligo si esaurisca nel trasporto dell’utente a destinazione, a prescindere dalle modalità esecutive di tale trasporti”.