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Il treno più lento del mondo: da Livorno a Milano in 8 ore e mezza

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Un treno Intercity (Ansa)

ROMA – I passeggeri a bordo del treno Intercity 35662 Livorno-Milano hanno viaggiato sul treno più “lento” del mondo, impegando più di 8 ore e mezza per raggiungere la destinazione finale.

Il treno, lunedì 19 agosto, è partito da Livorno alle 6,25 per fermarsi alle 9.15 alla stazione genovese di Principe per poi fermarsi di nuovo per un’ora e mezza  a Genova Pontedecimo a causa di un guasto.

Il locomotore è stato sostituito e il treno e ripartito: peccato però che anche il locomotore “nuovo” si è rotto costringendo così il convoglio a fermarsi ad Arquata Scrivia in provincia di Alessandria. Qui, un turista austriaco in viaggio con la famiglia ha aggredito e preso a sputi  il capotreno. Sul posto è intervenuto il 118 e gli uomini della Polfer.

Il viaggio si è concluso alle 14,51 nel capoluogo lombardo, con ben 237 minuti di ritardo sul programma.

Oltre al turista austriaco, inferociti i tantissimi passeggeri a bordo, con molti dei quali che hanno perso coincidenze per altre destinazioni a causa del ritardo. Lo stop dell’Intercity ha anche provocato ripercussioni su 4 treni Regionali, che hanno accumulato circa 20 minuti di ritardo ciascuno.

Il governatore della Liguria Giovanni Toti, venuto a conoscenza della situazione ha ribadito la posizione della Regione che ha chiesto la sostituzione di tutti gli Intercity. La Regione si è detta pronta a rescindere il contratto con Trenitalia in caso di altri episodi simili a quelli avvenuti ieri, lunedì 19 agosto, ed anche lo scorso 16 agosto, quando sono stati cancellati 23 treni regionali per “indisponiblità del personale di bordo“.

Queste le parole di Toti: “I disservizi ferroviari di questi giorni in Liguria, oggi compreso, non possono restare senza risposte serie e immediate. In Liguria stiamo rinnovando tutta la flotta di treni regionali e chiediamo a Trenitalia di anticipare la consegna dei convogli e che tutti gli Intercity vengano sostituiti perché quello che è accaduto è inaccettabile”.

Fonte: Ansa, La Stampa 

 

 

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