Trentino: prof propone agli studenti esperimenti sui conigli, è polemica

Un professore di scienze lancia l’idea di fare esperimenti in classe sui conigli per spiegare l’anatomia. Alcuni studenti si ribellano e parlano di una pratica vietata da una circolare ministeriale.

La notizia suscita le proteste degli animalisti, che si allarmano: “No alla vivisezione sui banchi” dicono. Il preside smentisce l’intenzione: “La vivisezione riguarda animali vivi, mentre l’idea di utilizzare un coniglio già morto per sua sorte è altro. In ogni caso l’idea era e sarebbe rimasta tale”.

La vicenda riguarda un liceo scientifico-sociopedagogico del Trentino, l’Alcide Degasperi, a Borgo Valsugana. Il professore in questione, Paolo Carli, risulta avere parlato di esperimenti coi conigli lunedì, chiedendo se qualcuno riuscisse a procurarsene.

L’opposizione di qualche studente l’aveva però portato a puntualizzare che si trattava di un’idea e tale sarebbe rimasta. I ragazzi si erano ribellati anche citando una circolare del ministero della Pubblica istruzione, che si riferisce alla disciplina delle sperimentazioni sugli animali.

Gruppi ambientalisti, appresa la notizia, sono entrati in azione. Uno striscione contro il professore e manifesti per la ‘Liberazione animale’ sono stati affissi sui muri della scuola.

Nella giornata di venerdì intanto sono entrati in campo anche gli Animalisti italiani onlus, con una dichiarazione del presidente, Walter Caporale, che ha affermato: “Se per conoscere l’anatomia degli animali il professore chiede agli alunni un coniglio da vivisezionare, per conoscere la crudeltà degli uomini chiedo di vivisezionare il professore degli orrori”.

“Il fatto non sussiste” è stata la secca replica del dirigente scolastico del Degasperi, Paolo Pendenza, che si è dichiarato stupito di come i fatti siano stati “mal interpretati. Di vivisezione – ha puntualizzato – non si è parlato, quindi non capisco che cosa riguardino le proteste degli animalisti. Comunque mi chiedo: quanti conigli vengono uccisi per essere mangiati?”.

“Il docente – ha spiegato il preside – aveva ipotizzato un esperimento su di un coniglio morto, che in ogni caso non verrà fatto, innanzitutto per motivi igienico-sanitari legati al portare un coniglio in classe. Il concetto di vivisezione è molto lontano da tale ipotesi, al di là del fatto che l’esperimento non avrebbe violato alcuna delle norme, recepite dal ministero della Pubblica istruzione, che tutelano gli animali nelle sperimentazioni”.

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