Treviglio. Abdul Gaye, studente 16 anni batte la testa in classe e muore

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Marzo 2014 - 08:49 OLTRE 6 MESI FA
Treviglio. Abdul Gaye, studente 16 anni batte la testa in classe e muore

Treviglio. Abdul Gaye, studente 16 anni batte la testa in classe e muore

TREVIGLIO – Ha battuto prima la nuca contro un banco e poi la testa contro il termosifone. Un colpo fatale per Abdul Gaye, uno studente di 16 anni dell’istituto professionale Mozzali, che è morto il 25 marzo a Treviglio, in provincia di Bergamo. Dopo il colpo alla testa il ragazzo è svenuto e subito trasportato in ospedale, dove è morto poco dopo.

L’Eco di Bergamo ricostruisce la dinamica di quanto accaduto:

“In base a quel che il padre ha riferito, secondo le testimonanze dei compagni di classe e di un’insegnante, il 16enne era seduto al banco e all’improvviso si sarebbe chinato per raccogliere un oggetto a terra. Nel rialzarsi, avrebbe picchiato la nuca contro il banco. A quel punto una volta in piedi, avrebbe leggermente barcollato per poi cadere picchiando la testa contro un calorifero. Lo studente ha subito perso conoscenza. I compagni di classe, che hanno assistito a quel che era accaduto, hanno gridato per avvertire l’insegnante che ha poi avviato la macchina dei soccorsi. Erano all’incirca le 12,20”.

L’insegnante ha subito allertato il pronto soccorso e il ragazzo è stato trasportato in ospedale in codice giallo, ma nonostante intervento dei medici è morto poco dopo:

“La famiglia, che vive a Masano, è stata avvertita verso le 13,40 quando Abdul era purtroppo già morto. Il padre è immediatamente corso in ospedale, dove non ha potuto fare altro che constatare il decesso del figlio. Nel frattempo, al «Mozzali» sono giunti gli agenti del commissariato di Treviglio, allertati per cercare di chiarire la dinamica e le circostante della tragedia. A quell’ora le lezioni erano pressoché finite, quindi solo nel primo pomeriggio la terribile notizia si è diffusa tra i compagni di classe, con un triste tam tam su Facebook. Per tutto il pomeriggio, nella casa di Abdul c’è stato un gran viavai di amici e compagni, oltre che di molti rappresentanti della comunità senegalese della zona”.