Treviso: la Cgil denuncia la presenza della mafia in alcune aziende della provincia

La Cgil ha lanciato l’allarme. Ci sarebbero infiltrazioni mafiose nelle aziende che operano nel settore della logistica e del facchinaggio in provincia di Treviso. La denuncia è contenuta in un dossier presentato da Paolino Barbiero, segretario provinciale della Cgil. Ha detto Barbiero al quotidiano La Tribuna di Treviso: «Per una buona metà dei circa 4 mila lavoratori del settore si possono intravedere situazioni di sovraorario retribuito in nero o non pagato affatto. Nella grande maggioranza dei casi sono stranieri e figurano come soci lavoratori di consorzi e cooperative che rispondono ai grandi gruppi nazionali e internazionali, ma intestati a soggetti residenti nel meridione, in particolare in Campania». Secondo l’esponente del sindacato a Treviso, in città circolano soldi di origine sospetta e alcuni sindacalisti sono stati minacciati appena hanno cercato di fare luce su questi episodi. Ha dichiarato Barbiero: «Se si paga in nero, occorre che quel nero lo si trovi. O i clienti pagano in nero oppure, come pensiamo, si tratta di liquidità di dubbia provenienza che necessita di essere riciclata. Recentemente, nostri delegati sindacali che si sono occupati di alcuni fallimenti di queste società hanno ricevuto evidenti segnali di minaccia». Tutta la documentazione raccolta dalla Cgil è stata consegnata al prefetto di Treviso.

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