TREVISO – Un’infermiera è al centro di un procedimento disciplinare dell’Asl 2 di Treviso perchè sospettata di aver solo finto di vaccinare molti dei bambini portati al suo ambulatorio, buttando via le fiale dopo aver registrato la prestazione. I colleghi si erano insospettiti, perchè i bimbi non piangevano durante l’iniezione.
Il caso era stato segnalato nel giugno 2016 a Nas e Procura. Ma a marzo 2016 il gip, su richiesta del pm, aveva archiviato. L’Asl ha avviato una campagna di richiamo che riguarderebbe 500 pazienti. La Procura della Repubblica di Treviso, come confermato dal Procuratore Michele Dalla Costa, sta valutando ora l’opportunità di riaprire o meno l’indagine a carico dell’assistente sanitaria, che nel frattempo – spiega l’Asl 2 di Treviso – “è stata trasferita ad altro incarico, al manifestarsi dei sospetti delle colleghe”.
L’infermiera, spiega l’azienda sanitaria, aveva eseguito vaccinazioni soltanto per tre mesi. L’Asl ritiene che si sia configurata “una grave violazione dei doveri professionali e degli obblighi assistenziali”. Per questo ha contattato tutti i pazienti potenzialmente interessati, circa 500, tra adulti e bambini, per dare loro la possibilità di completare correttamente la vaccinazione. Le giornate vaccinali straordinarie e mirate per varie patologie sono state fissate nei giorni 24 e 28 aprile, e 2 e 6 maggio al dipartimento di prevenzione di Treviso.
E intanto il senatore Pd Francesco Verducci, vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai, dopo che Report che ha dedicato ampio spazio alle tesi anti-vaccini, annuncia che presenterà un’interrogazione urgente per verificare la correttezza della trasmissione. “Sulla salute e la prevenzione non si può sbagliare. Ci sono in gioco vite e destini di milioni di persone. In particolare sono inammissibili errori da parte del servizio pubblico”, comunica Verducci.
“E’ inammissibile che il servizio pubblico tratti il tema dei vaccini senza poggiare su basi scientifiche – conclude – con il rischio di provocare confusione e disincentivare l’uso di vaccini che sono veri e propri ‘salvavita’ comprovati dalle prove attestate dalla comunità scientifica”.