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Treviso, prof indagato per chat osé con alunne. “Ti porto alla maturità con voti alti”

 

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Treviso, prof indagato per chat osé con alunne. “Ti porto alla maturità con voti alti”

TREVISO – “Non si tratta di presunzione di innocenza ma di innocenza reale”: a dirlo sono gli avvocati difensori del docente di istituto superiore di Treviso indagato per presunti approcci di natura sessuale nei confronti di alcune studentesse minorenni con le quali sarebbe avvenuto uno scambio di fotografie a sfondo erotico.

I difensori del professore, che ricordano come la vicenda risalga allo scorso ottobre, fanno anche presente come il tribunale del riesame avesse subito consentito la restituzione degli strumenti informatici e del telefono cellulare inizialmente sequestrati all’indagato e respinto le richieste del pubblico ministero di far interrompere l’esercizio dell’attività all’insegnante. Oggi l’uomo non insegna più perché si è dimesso spontaneamente, “ma per ragioni familiari” dopo essersi sospeso all’apertura dell’indagine.

Secondo quanto riferisce il Corriere del Veneto, tra i messaggi che si sarebbero scambiati prof e alunne ci sarebbe anche la promessa: “Ti porto alla maturità con voti alti”. Questo, secondo l’accusa, in cambio di rapporti.

Scrive il quotidiano:

Il professore amico che affascina dalla cattedra. Le studentesse che fanno a gara per essere tra le sue preferite. E quei messaggi via chat, che legano l’uno alle altre in relazioni tanto poco appropriate quanto esplicite. Sul cui sfondo si staglia una promessa: «Ti porto alla maturità con voti alti». E’ questa l’immagine che sembra trapelare dalle indagini di procura e squadra mobile, sul cinquantenne docente di un istituto superiore di Treviso indagato con l’accusa di atti sessuali con minorenne. A far scoppiare il caso, nell’ottobre scorso, la denuncia dei genitori di una sedicenne, sua allieva, che controllando lo smartphone della figlia, hanno scoperto messaggi a chiaro sfondo sessuale e foto osé che la stessa aveva inviato al suo amato virtuale. Il suo professore.

Di fronte al giudice per le indagini preliminari l’insegnante ha sempre negato e parlato di “equivoco”. Secondo l’accusa, invece, l’analisi del suo telefono cellulare avrebbe

“aperto uno spaccato imprevisto anche per gli inquirenti. E la sedicenne che ha fatto partire l’indagine non sarebbe stata l’unica a intrattenere una «relazione particolare» con l’insegnante. Ci sarebbero, infatti, altre giovani studentesse ad aver intrattenuto con il prof chat esplicite. Addirittura, tra loro ci sarebbe una sorta di «fidanzata ufficiale», una studentessa 19enne con il quale l’insegnante, peraltro sposato, avrebbe un rapporto più consolidato che con le altre”,

scrive il Corriere Veneto. 

 

 

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