Trieste: Delia Barzotti incinta, lo dice al capo e viene assunta a tempo indeterminato

Delia Barzotti comunica al capo di essere incinta e viene assunta a tempo indeterminato
Trieste: Delia Barzotti incinta, lo dice al capo e viene assunta a tempo indeterminato (Foto da Facebook)

TRIESTE – Comunica al suo capo di essere incinta e viene assunta a tempo indeterminato.

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E’ una rarità di questi tempi quel che è accaduto a Delia Barzotti, responsabile marketing della società di progettazione Cpi-Eng srl di Trieste, di Christian Bracich.

Delia lavora lì con un contratto a tempo indeterminato da quando era in attesa della sua secondogenita Ludovica, che oggi ha quasi quattro mesi. “Inutile dire che con alcuni precedenti datori di lavoro mi è capitato di firmare dimissioni in bianco – ha raccontato al Piccolo -. Un’esperienza comune a tante donne. Faccio anche volontariato e mi occupo di neomamme che subiscono mobbing in ufficio e affini. Alla mia prima trasferta, invece, siamo partiti in quattro: Christian, io, mio marito e mio figlio Nicolò, verso la Germania. Siamo una famiglia”.

Cpi, società di ingegneria meccanica e progettazione industriale con clienti in tutta Europa, ha una quarantina di dipendenti di cui cinque donne, “tutte in posizioni dirigenziali – prende la parola Bracich, il titolare -. Oltre a Delia c’è Vanessa, ingegnere meccanico, responsabile della qualità e project manager: segue uno dei nostri progetti più importanti. Alessia, responsabile Hr, è arrivata due mesi fa e ha un bimbo di sei mesi: dov’era prima non volevano passarla al part-time. Eleonora è responsabile degli acquisti e Francesca cura la parte amministrativa aspettando un bambino”.

Bracich spiega:

“Non ho mai avuto paura di assumere e questo mi ha sempre portato bene. A me interessano le persone in base alle loro capacità: sono alla ricerca continua di gente in gamba e quando la trovo non intendo perderla. Le otto ore sono un concetto superato, sono per lavorare a obiettivi: meglio si sta sul posto di lavoro e meglio si fa. Di recente, inoltre, da noi tre o quattro uomini hanno preso il congedo parentale: un bel segnale di cambiamento”.

Dopo la nascita della bambina Delia doveva tornare a lavorare, solo che non aveva dei nonni che le tenessero la figlia e allo stesso tempo non voleva avvalersi dell’astensione facoltativa per maternità. Così ha chiesto e ottenuto di lavorare da casa: “In fondo mi bastano un telefono e un computer”.

Un altro spazio che usa come ufficio è quello di coworking dell’associazione culturale Laby, con cui Cpi in assenza di un nido aziendale ha stipulato un accordo. Qui si può lavorare portando con sé i propri figli, e c’è anche un’area dedicata ai bambini, con un’educatrice apposta per loro.

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