Trieste, lacrimogeni e idranti sgombrano il porto: guerriglia tra le strade, no Green Pass sit-in in piazza

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Ottobre 2021 - 14:14 OLTRE 6 MESI FA
trieste lacrimogeni

Trieste, lacrimogeni e idranti, la Polizia riprende il controllo del porto (Ansa)

Trieste, i lacrimogeni sgombrano il presidio no Green Pass. E’ in corso lo sgombero dei manifestanti nel primo lunedì dopo l’introduzione del Green pass obbligatorio sui luoghi di lavoro. Oltre duemila persone, tra lavoratori e manifestanti, hanno dovuto abbandonare il presidio davanti al Varco 4 del porto di Trieste.

Trieste, i lacrimogeni sgombrano il presidio no Green Pass

Il muro di camionette e forze dell’ordine in assetto antisommossa ha spinto con le cariche i portuali verso la strada. Dopo vari getti d’acqua dagli idranti, la polizia ha sparato lacrimogeni sui manifestanti, disperdendo la folla che continuava a stazionare. In tanti, dunque, sono arretrati su via dei Campi Elisi. I manifestanti si sono dispersi

Piazza Unità d’Italia è ora gremita di manifestanti. Seguendo le indicazioni di Puzzer – che a questo punto è divenuto il loro leader dopo essersi dimesso dalla carica di portavoce del Coordinamento dei lavoratori portuali – tutti si sono seduti a terra e sono rimasti in completo silenzio.

La polizia – una barriera di agenti con due automezzi con idranti e alcuni mezzi blindati – ha operato con una tecnica anti-sommossa definita a fisarmonica. Avanza di qualche metro e si ferma per qualche istante, poi continua ad allontanare i manifestanti sospingendoli verso l’esterno.

Gli agenti sono riusciti a spingere i manifestanti nell’area del parcheggio antistante il Varco 4, dove parcheggiano i camion, per consentirgli così di continuare la loro protesta e nel contempo al Porto di riprendere regolarmente l’attività.

Gli eventi testimoniano di comportamenti di segno opposto, tra atti di violenza e gesti di solidarietà tra le parti. Episodi guerriglia tra agenti e portuali tra le vie della città con alcuni poliziotti che sono rimasti feriti, ma scambio di fiori fra agenti e portuali quando uno di loro s’è sentito male ed è stata spontaneamente una specie di tregua per prestargli soccorso. 

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