Trieste, prof aggredito dal genitore di un alunno

di redazione Blitz
Pubblicato il 22 Aprile 2018 - 17:43 OLTRE 6 MESI FA
Trieste, prof insultato e picchiato dal genitore di un alunno

Trieste, prof insultato e picchiato dal genitore di un alunno

TRIESTE – Ancora un caso di bullismo, o semplicemente di violenza, contro un docente. Questa volta, dopo i casi più recenti di Lucca e Velletri, è accaduto a Trieste. A compierlo non un alunno, ma un genitore, che ha insultato e strattonato il professore, Roberto Marassi, per aver rimproverato il figlio.

Giovedì 19 aprile l’uomo, racconta Il Piccolo,  è entrato in palestra, all’istituto Volta di Trieste, durante la lezione di educazione fisica e ha iniziato ad aggredire, prima verbalmente e poi fisicamente, il professore davanti ai ragazzi.

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Giovedì scorso stava facendo lezione in palestra quando ha redarguito un alunno che stava disturbando. Il giovane, però, non l’ha presa bene. “Ha iniziato a dire che avrebbe chiamato il preside – ricorda Marassi al quotidiano – e io gli ho suggerito di farlo, che non c’erano problemi. Allora ha detto che avrebbe chiamato suo padre”.

A quel punto il ragazzo ha preso il cellulare e ha scritto un sms al genitore, senza che l’insegnante se ne accorgesse. “Dopo un po’ ho visto che il ragazzo stava per uscire dalla palestra – ricorda il professore al Piccolo -, e proprio in quel momento è arrivato il padre. Senza che potessi dire niente, ha iniziato ad insultare. Io ho cercato di spiegargli che non avevo fatto assolutamente nulla”.

Racconta il quotidiano triestino:

Trovandosi di fronte la perplessità del docente («In fondo non sapevo nemmeno chi fosse, quell’uomo», ricorda Marassi) il genitore decide di ricorrere alla violenza, afferrando con forza il braccio del professore. Fortunatamente quest’ultimo riesce a non perdere la calma e, pur essendo un uomo in forma e di una certa statura, decide di non reagire. A quel punto l’aggressore molla la presa, prende il figlio e lascia la palestra. Va dalla preside Clementina Frescura, forse per giustificare quanto accaduto. Quel che accade dopo è un graduale ritorno alla normalità. La preside scende per accertarsi dei fatti. Sente la versione dell’insegnante, a cui chiede di redigere una relazione su quanto avvenuto, e ascolta le testimonianze dei ragazzi. Questi sono concordi nel dire che i rimproveri del ragazzo non potevano giustificare in alcun modo la reazione spropositata del genitore. Subito dopo, l’insegnante si dirige al Pronto soccorso di Cattinara, dove il personale sanitario riscontra le ecchimosi lasciate dalla stretta del genitore, e propina all’insegnante cinque giorni di prognosi.

Ma la vicenda ha ovviamente anche un risvolto penale: il professore ha denunciato l’aggressione alla polizia ferroviaria.

Commenta Marassi: “Sono rimasto sbalordito. Insegno da quarant’anni ed è la prima volta che accade qualcosa del genere. Mi vien da chiedermi che cosa stia succedendo alla nostra società. Anch’io sono stato uno studente del Volta, decenni fa, e cose simili non accadevano. Non dovrebbero accadere nemmeno oggi”.