PORDENONE – Giosuè Ruotolo avvertiva Teresa Costanza delle amanti di Trifone Ragone? E per farlo, scrive il settimanale Giallo (esperto nei casi irrisolti di cronaca nera) aveva creato una falsa pagina Facebook. Le ultime rivelazioni della rivista rischiano di creare un effetto bomba sul caso del delitto dei due fidanzati, uccisi brutalmente a Pordenone a marzo 2015. Unico indagato, al momento, è proprio Ruotolo, ex commilitone ed ex coinquilino di Ragone.
Il Mattino ha riportato le indiscrezioni di Giallo:
Nel mirino degli inquirenti resta dunque il falso profilo Facebook usato da Ruotolo per scrivere messaggi anonimi a Teresa, avvertendola della vita libertina del fidanzato. Il legale del militare ha confermato tutto, ma non le presunte molestie virtuali alla 30enne.
Le dichiarazioni in tempi diversi di Rosaria Patrone sono apparse contaddittorie, e secondo Giallo ci sarebbe la pesante accusa della testimonianza di un’amica: «Mi disse di non rivelare niente di quel profilo Facebook, non capivo perché e mi disse che non era importante».
Il legale della 24enne ha dichiarato a Giallo: «La mia assistita, semplicemente, non si ricordava di quel profilo». Le indagini si concentreranno ora anche su un telefono cellulare acquistato da Ruotolo pochi giorni prima del duplice omicidio.
Intanto, le mamme di Trifone e Teresa lanciano un messaggio disperato: «Qualcuno continua a fare del male a loro, anche da morti. La mattina in cui Rosaria Patrone è stata convocata per testimoniare in Procura, qualcuno ha danneggiato l’altare che avevamo fatto mettere in memoria dei nostri figli».