Troppe fughe di gas a Roma, 60 nell’ultimo anno: cavi e scavi mettono a rischio la città

A Roma si buca troppo, lo si fa senza sapere bene cosa ci sia sotto e alla fine si causano troppe fughe di gas (una sessantina solo i casi gravi dell’ultimo anno). Tanto che alla fine la Procura, come spiega Repubblica, ha deciso di aprire un’inchiesta per cercare di capire se durante i vari scavi si usa o meno la giusta attenzione. 

La scarsa mappatura del sottosuolo

“Di solito quando si chiede una mappatura alle agenzie che si occupano di sottoservizi, le aziende rispondono con delle semplici planimetrie – spiega a Repubblica Quintilio Napoleoni, professore aggregato di Geotecnica all’università La Sapienza -. Ebbene le planimetrie hanno una valenza qualitativa, non quantitativa. In pratica viene data un’indicazione di massima: ” su questa strada passa un tubo dell’acqua o del gas ma non sappiamo bene dove è, e a che profondità si trova”.

” Nella Capitale – continua il professore – manca un censimento completo dei sottoservizi che sia quantitativo. Ogni impresa dovrebbe rivelare la propria rete e inserirla in un sistema tridimensionale. Una mappatura in 3d che consente così agli altri operatori di sapere dove si trovano le diverse condutture con assoluta precisione”.

Il pericolo

I Vigili del Fuoco spesso hanno evitato il peggio come quando in via Laurentina alcuni operai perforarono una tubatura durante uno scavo provocando un vero e proprio geyser di gas chiuso dopo solo diverse ore.

 

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