La truffa dei loculi: resti di cadaveri bruciati o gettati nei rifiuti per fare spazio al cimitero La truffa dei loculi: resti di cadaveri bruciati o gettati nei rifiuti per fare spazio al cimitero

La truffa dei loculi: resti di cadaveri bruciati o gettati nei rifiuti per fare spazio al cimitero

Resti di cadaveri bruciati o gettati nei rifiuti per fare posto a nuovi morti da seppellire: è la truffa dei loculi. Diverse persone hanno infatti eseguito numerose estumulazioni di cadaveri dal cimitero di Tropea, dove lavoravano. Lo hanno fatto per lucrare sui posti liberi che così si rendevano disponibili per nuove sepolture, bruciando o gettando nei cassonetti dei rifiuti i resti tolti dai loculi.

Tre persone arrestate dai finanzieri del Comando provinciale di Vibo Valentia con le accuse di associazione a delinquere e violazione di sepolcro. Ma anche distruzione di cadavere, illecito smaltimento di rifiuti speciali cimiteriali e peculato.

Le indagini sulla truffa dei loculi

Le indagini solo partite dopo numerosi elementi informativi acquisiti dalle pattuglie del 117 e di controllo economico del territorio. Dei tre uno percepiva il reddito di cittadinanza e un altro l’indennità di disoccupazione. Ci sono anche delle immagini riprese da un impianto di videosorveglianza installato dagli investigatori in un’area interna e riparata del cimitero.

I tre senza il minimo scrupolo hanno proceduto a estrarre i cadaveri di persone decedute da molti anni, a volte non ancora decomposti, distruggendoli. Hanno smaltito i resti incenerendoli sul posto o gettandoli nei contenitori riservati alla raccolta dei rifiuti urbani. Inoltre uno di loro avrebbe utilizzato indebitamente un automezzo dell’Amministrazione comunale per fini privati, cioè trasportare lapidi in un laboratorio esterno e materiale edile impiegato per la ristrutturazione delle cappelle. I finanzieri hanno anche eseguito perquisizioni nelle abitazioni dei tre arrestati e nel cimitero di Tropea. 

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