Truffe anziani, sgominata banda di 9: si spacciavano per avvocati e marescialli

Truffe anziani, sgominata banda di 9: si spacciavano per avvocati e marescialli
Truffe anziani, sgominata banda di 9: si spacciavano per avvocati e marescialli

BOLOGNA – Bussavano alla porta e si spacciavano per marescialli dei carabinieri, avvocati o assicuratori. Così una banda di criminali ha messo a segno diverse truffe nei mesi scorsi a Bologna e in altre città d’Italia. Le vittime erano puntualmente anziani, tratti in inganno dall’aspetto rassicurante dei finti professionisti. In un’operazione coordinata, denominata Avvoltoio, i Carabinieri di Bologna e Napoli, sono riusciti finalmente a sgominare la banda: 9 le persone finite in manette perché ritenuti membri di un’associazione criminale specializzata in truffe in casa. Quattro in carcere e 5 ai domiciliari. Altri 12 indagati sono stati perquisiti.

Il provvedimento di custodia cautelare, emesso dal gip del Tribunale di Bologna all’esito di un’indagine condotta dai militari dell’Arma coordinati dalla locale Procura della Repubblica, è stato eseguito congiuntamente ad una serie di perquisizioni domiciliari, tutte in provincia di Napoli dove risiedono gli autori delle truffe, perpetrate in tutta Italia.

I Carabinieri hanno accertato che il gruppo di criminali aveva un metodo consolidato per raggirare persone anziane e sole: contattavano telefonicamente le vittime e, per carpire la loro buona fede, si spacciavano come avvocati ed assicuratori, paventando il rischio del carcere per un parente dell’anziano, evitabile solo dietro il pagamento immediato di una somma, qualificata come premio assicurativo.

“E’ un’indagine che ha un valore simbolico e materiale e ha portato alla repressione di fatti criminosi commessi ignominiosamente ai danni di anziani soli e particolarmente vulnerabili. Questo modo di fare è vergognoso e oltre che un danno economico provoca alle persone un danno morale”. E’ il commento del procuratore di Bologna, Giuseppe Amato,

Il Gip di Bologna Ines Rigoli ha ravvisato la sussistenza del reato di associazione a delinquere, poi ha trasmesso gli atti per competenza alla Procura di Napoli. Tra tentate e consumate sono contestate 43 truffe, quasi tutte con la tecnica della cauzione per un parente, chiesta telefonicamente alle vittime da finti avvocati e finti carabinieri, che poi mandavano un loro presunto collaboratore a ritirarla.

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