Tunnel di neutrini tra Gran Sasso e Cern: la gaffe della Gelmini finisce sul sussidiario

Tunnel di neutrini tra Gran Sasso e Cern: la gaffe della Gelmini finisce sul sussidiario
Tunnel di neutrini tra Gran Sasso e Cern: la gaffe della Gelmini finisce sul sussidiario

ROMA – Un tunnel di neutrini che collega il Gran Sasso al Cern, in Svizzera. A molti sembrerà un déjà vu ma è quello che è scritto a pagina 158 del sussidiario “Capire il presente”, in uso nelle classi di quinta elementare in diverse scuole italiane. La storica gaffe dell’allora ministra dell’Istruzione Mariastella Gelmini è finita sui banchi di scuola senza che nessuno se ne accorgesse.

Artefice del mirabile testo scolastico è Tiziana Canali, già autrice di riferimento per Mondadori Education. Nel suo sussidiario “per tutte le discipline” è riuscita dove la stessa Gelmini non aveva osato: copia incollare il comunicato stampa che a settembre 2011 le costò una figuraccia internazionale. Nel testo si legge letteralmente:

“Oggi il Gran Sasso ospita un Parco nazionale e dei laboratori sotterranei per la ricerca scientifica”. Poi lo scivolone clamoroso: “Un lungo tunnel collega questi laboratori al Cern, il più grande laboratorio di fisica, che si trova al confine tra la Svizzera e la Francia, vicino alla città di Ginevra”. A quanto pare anche la Canali è convinta dell’esistenza di un tunnel lungo 732 km mai visto.

Proprio come la Gelmini che nel 2011, congratulandosi per la scoperta dei neutrini che in un esperimento Gran Sasso-Cern avevano superato la velocità della luce, dichiarò: “Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro”.

Un comunicato stampa che costò il posto al portavoce della Gelmini. Ma nessuno a quanto pare si è mai preso la briga di smentire. Fino ad oggi, quando una mamma di Belluno ha acquistato il sussidiario della Canali e non ha potuto fare a meno di commentare: “Non ho avuto il coraggio di sfogliare le altre regioni, apprezzo però che almeno il laboratorio sia stato collocato vicino alla città di Ginevra”.

La casa editrice, dal canto suo, conferma la svisa: “Ci siamo accorti dell’errore due anni fa. Abbiamo sospeso il libro, corretto e ristampato. Si vede che alcune vecchie copie sono rimaste in giacenza. E’ stato un incidente grafico. In tipografia hanno dovuto stringere il box di cinque righe in cui si parla di Gran Sasso e Cern e hanno tagliato male il testo”.

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