Ogni famiglia è diversa, ma tutte dovrebbero essere uguali dinanzi alla legge. In Italia non è ancora così, ecco perché serve una legge che restituisca pari dignità a tutte le forme di vita familiare. Una proposta di legge in tal senso, realmente inclusiva, è stata presentata martedì 7 giugno a Roma da Rete Lenford – Avvocatura per i diritti Lgbti+ e Famiglie Arcobaleno, che da anni si battono per la tutela dei diritti delle famiglie omogenitoriali.
E’ la prima legge scritta dalle associazioni e non nei palazzi della politica, che punta a tutelare non soltanto le famiglie Lgbtqi+ ma guarda anche al diritto di adozione e di accesso alla procreazione medicalmente assistita (pma) per le persone single.
L’obiettivo non è quello di introdurre leggi nuove ma estendere a coppie dello stesso sesso e a persone single i diritti che oggi sono loro negati. Non leggi speciali, quindi, ma estensione di quelle già esistenti.
QUI puoi scaricare il testo integrale della Proposta di Legge
Proposta di legge per l’uguaglianza di tutte le famiglie, i punti principali
La proposta di legge si sostanzia di 9 articoli che andrebbero a riformare un folto complesso normativo che va dal codice civile in materia di matrimonio alle disposizioni vigenti su procreazione medicalmente assistita (L. 40/2004), adozioni (L. 184/1983) e le norme per il riconoscimento dei figli nati all’estero in seguito a gestazione per altri.
Quattro sono i punti fondamentali:
- Matrimonio egualitario
- Riconoscimento alla nascita per i figli e le figlie di coppie dello stesso sesso
- Accesso alle adozioni per single, a prescindere da orientamento sessuale e identità di genere, e coppie dello stesso sesso
- Accesso ai percorsi di procreazione medicalmente assistita per donne single e coppie di donne.
Vincenzo Miri (Rete Lenford): “Aboliamo anche le unioni civili”
Il testo presentato contiene anche una scelta politica: l’abolizione delle unioni civili. A spiegare il motivo è l’avv. Vincenzo Miri, presidente di Rete Lenford.
“Potevamo scegliere se conservarle o estenderle anche a coppie etero. Abbiamo scelto di abolire un istituto, quello delle unioni civili, che così come è concepito ci appare discriminatorio perché non è un matrimonio egualitario. Naturalmente abbiamo previsto una ultrattività per le unioni finora conseguite, perché restino pienamente valide ed efficaci ma con modifiche, affinché le parti unite civilmente e i loro figli possano godere degli stessi diritti delle altre coppie”.
“Il lavoro che presentiamo – ha precisato l’avv. Miri – è il risultato dell’impegno enorme di due associazioni, che ogni giorno avvertono sempre più l’urgenza di un intervento legislativo che non lasci indietro nessuna realtà familiare, a prescindere dall’orientamento sessuale e dalla identità di genere di chi le componga”.
“Uguaglianza e pari dignità sono i due valori che ci hanno guidato in un bellissimo lavoro di squadra, fatto di tanta competenza ma anche di passione. Questo testo, infatti, raccoglie anche le istanze portate avanti in tanti anni di battaglie giudiziarie, dal matrimonio egualitario al riconoscimento alla nascita di figli e figlie: battaglie che le famiglie con genitori same sex hanno dovuto mettere in campo per vedersi riconosciuto qualsiasi diritto, con un ritmo sfiancante e mortificante”.
“È davvero tempo di porre fine a questa discriminazione e tutelare tutti i bambini e tutte le bambine, come ha chiesto espressamente anche la Corte costituzionale con le sentenze 32 e 33 del 2021”, ha concluso Miri.
Alessia Crocini (Famiglie Arcobaleno): “Mettiamo fine a questo apartheid giuridico”
In Italia, ha spiegato Alessia Crocini, Presidente di Famiglie Arcobaleno, “le famiglie omogenitoriali passano più tempo nei tribunali dei malavitosi e sono costrette a sottoporsi al vaglio dei servizi sociali per il riconoscimento dei loro figli. Perché ad oggi l’unica strada certa per ottenerlo è quella che chiamiamo stepchild adoption. A nessun genitore eterosessuale è richiesto di dimostrare di essere un bravo genitore: è tempo di porre fine a questo apartheid giuridico”.
“Dopo anni trascorsi ad aspettare una legge che riconoscesse ai nostri figli e figlie gli stessi diritti di tutti i minori di questo Paese – ha aggiunto Crocini – abbiamo deciso di lavorare in prima persona a una proposta che desse una linea chiara, l’unica possibile in un paese civile: pari diritti per tutti i cittadini e le cittadine. Ciò che proponiamo nel nostro progetto, infatti, non sono leggi speciali né nuove ma semplicemente l’estensione di diritti già esistenti ma dai quali sono escluse le persone Lgbtqi+ e le persone single”.
Sì perché il ricorso alle tecniche di procreazione assistita attualmente è vietato alle coppie omosessuali e ai single. Se una coppia etero con problemi di infertilità oggi viene accompagnata e supportata, una coppia di donne o una donna single sono costrette al turismo sanitario. E intraprendere un percorso di pma all’estero non è affatto una passeggiata: è una strada lunga e molto costosa.
Pdl per l’uguaglianza di tutte le famiglie: quali prospettive
Per adesso la legge non verrà depositata e non è collegata a nessun partito politico o parlamentare ma è messa a disposizione di qualunque esponente o forza politica che la vorrà sposare e se ne farà portavoce.
“Il cambiamento, dopo anni trascorsi ad inseguire la politica, oggi parte da noi – ha concluso Crocini – noi diciamo a chiunque voglia farsi portatore di queste istanze che questo è quello di cui c’è bisogno, questo è il minimo sindacale da cui partire per creare un Paese più giusto e civile ed equo”.