Tv e Storia: quando è meglio il silenzio

Pubblicato il 19 Gennaio 2010 - 18:32 OLTRE 6 MESI FA

L’Italia ha virtù private e pubblici vizi. Tra questi ultimi c’è senz’altro quella della memoria corta. La Storia del nostro paese è, fatto salvo qualche flagrante o doloroso episodio, una storia sconosciuta ai più, diversamente da quanto accade per paesi ben altrimenti fieri della loro tradizione storica, come la Francia o l’Inghilterra.

Perfino le cosiddette élite politiche del nostro paese, che proprio in virtù del loro ruolo pubblico dovrebbero coltivare la storia patria, hanno più volte mostrato di possedere minime conoscenze degli eventi storici che hanno segnato i destini dell’Italia. Probabilmente di uomini dediti al culto della Storia se ne trovava ancora qualcuno tra le fila politiche della Prima Repubblica (Bettino Craxi, garibaldino doc, era tra questi); oggi, nella Seconda Repubblica del Mukka Assassina e dell’Isola dei Famosi (Vladimir Luxuria) e delle soubrette prestate al Parlamento (la squisita Gabriella Carlucci), per la storia non c’è più spazio.

Quando la Storia non ha spazio nel Parlamento, figuriamoci in quello spazio distorto della società che è la televisione.

Oggi il rimpianto non viene però dalla mancanza di programmi storici nella televisione italiana, bensì dall’imminente presenza su Raidue di un programma che forse sarebbe stato meglio non fare. Da mercoledì prossimo 20 gennaio, andrà in onda «Il più grande (degli italiani)», trasmissione condotta da Francesco Facchinetti in cui i telespettatori verranno invitati a esprimere la propria preferenza per il migliore degli italiani nei secoli dei secoli.

E fin qui tutto bene. Tutto comincia però a sgretolarsi quando si dà una scorsa alla lista dei nomi che gareggeranno per l’ambito trofeo. In effetti con gli intramontabili Leonardo da Vinci, Dante, Giotto, Padre Pio, si confronteranno stelle del calibro di Mina, Mike Bongiorno, Fiorello, Lucio Battisti, Roberto Benigni e Laura Pausini. L’ultima citata soprattutto pare in buona posizione per riportare una clamorosa vittoria visto che nella classifica del sito internet già aperta alle masse, per ora prevale con un discreto risultato (23,48%), piazzata ben davanti a Leonardo da Vinci, Anna Magnani, Falcone e Borsellino che oscillano per ora fra il 7 e il 9%.

In effetti, l’iniziativa di Raidue sembra destinata ad esiti grotteschi. A parte il fatto che non sono stati inseriti personaggi del calibro di Lorenzo il Magnifico, Tasso, Giolitti, Raffaello, Machiavelli, gli Agnelli, Enrico Mattei e il premio Nobel Giulio Natta, inventore della plastica, il vero interrogativo riguarda la modalità della scelta. Le eliminazioni saranno infatti basate sul televoto. Cosa succederà quando si confronteranno Fiorello e Petrarca?

Dante, che nella sua Commedia confessava di scontare il peccato di superbia, non avrebbe certo preso bene una sfida persa con Laura Pausini.