MILANO, 3 APR – Domenico Magrì, 78 anni, piccolo imprenditore edile, ha ucciso stamani a colpi di pistola un collega di lavoro, Carmelo Orifici, (69 anni) a Rovagnasco, in via Monviso, una frazione di Segrate (Milano).
Poi Magrì è tornato a casa, a Bottanuco in provincia di Bergamo, in via Padre Kolbe 10, ha sparato alla moglie e infine si è suicidato con la stessa arma.
All’incontro con tra Domenico Magrì e Carmelo Orifici avrebbe dovuto essere presente anche il figlio di Orifici, che però ha fatto tardi e quando è arrivato ha fatto solo in tempo a vedere l’auto del padre guidata da Magrì. Subito dopo ha trovato il cadavere del genitore in cantiere, ucciso con un colpo di pistola alla testa. E’ stato lui a dare l’allarme fornendo targa e indirizzo di Magrì.
L’assassino, secondo la prima ricostruzione dei carabinieri, a quel punto sarebbe tornato a casa a Buttanuco dove, sempre a
colpi di pistola, ha ucciso la moglie e poi si è tolto la vita con la stessa arma. E quando sono arrivati sul posto i militari di Bergamo hanno trovato gli altri due cadaveri.
L’ipotesi del movente passionale.
All’origine della tragedia — il suicidio e il duplice omicidio — si ipotizza che ci sia il movente passionale: sembra infatti che Orifici avesse una relazione con la moglie di Magrì, di vent’anni più giovane.