Uccise il figlio autistico: Napolitano gli concede la grazia

PALERMO, 14 OTT – Il presidente della Repubblica ha concesso la grazia a Calogero Crapanzano, l’uomo che nel 2007 uccise il figlio autistico, Angelo, di 27 anni. Il maestro, oggi in pensione, stava scontando agli arresti domiciliari una condanna a nove anni e quattro mesi.

Il 23 giugno 2007, dopo avere strangolato con una corda il figlio, Crapanzano si presento’ spontaneamente ai carabinieri confessando il delitto.

“Troppe volte ho chiesto aiuto alle istituzioni – disse Crapanzano descrivendo il suo dramma familiare -. Ma mi prescrivevano solo psicofarmaci per il mio ragazzo. Ero ormai esasperato da una vita d’inferno. Angelo picchiava me e mia moglie. Qualche volta aveva anche minacciato il suicidio. Dopo l’ennesima crisi del ragazzo, che ci chiedeva di smontare un condizionatore, ho avuto un raptus. E adesso sono pentito”.

Crapanzano aveva annunciato due anni fa, in un’intervista a livesicilia.it, la sua intenzione di rivolgersi al Capo dello Stato: ”Io e mia moglie abbiamo gia’ passato 27 anni di galera. Io non posso andare in carcere. Sto male. Se la condanna verra’ confermata in Cassazione, chiedero’ la grazia al presidente Napolitano. Ha un cuore di padre. Capira’ il mio strazio”.

All’imputato, per cui il pubblico ministero aveva chiesto trent’anni di carcere, furono concesse tutte le attenuanti generiche. Il giudice Lorenzo Matassa cosi’ scriveva nelle motivazioni della sentenza: ”’L’assassinio non e’ tollerabile ne’ scusabile, ma per quasi trent’anni Crapanzano ha dedicato interamente al figlio disabile la sua vita. Non fu un dramma della follia, ma dramma della malattia. Cosa fa lo Stato per curare chi e’ colpito dal male autistico? In quale modo si tutela l’ integrita’ delle famiglie che da questo male vengono travolte? La risposta, triste e disarmante, e’ purtroppo quella che implica l’assenza: nulla”.

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