MILANO – I giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano hanno rigettato la richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali di Ruggero Jucker, l'ex imprenditore che il 20 luglio del 2002 massacro' con un lungo coltello da sushi la fidanzata Alenja Bortolotto, di appena 26 anni.
Jucker, oggi 45enne, nei giorni scorsi aveva in sostanza chiesto di scontare fuori dal carcere, affidato ai servizi sociali, il residuo pena rimasto. Una richiesta per cui e' arrivato il no dei magistrati di Sorveglianza.
Jucker uccise Alenja Bortolotto, studentessa universitaria, nove anni fa. La notte tra il 19 e 20 luglio del 2002, all'interno del bagno del suo appartamento del centro di Milano, senza che la giovane avesse via di fuga. Poi corse in strada gridando frasi sconnesse. Alenja fu colpita 22 volte con un lungo coltello da sushi e poi fu sventrata.
L'uomo venne condannato in primo grado a 30 anni di carcere in abbreviato, che in appello divennero pero' 16 (i giudici accolsero l'accordo raggiunto tra il sostituto procuratore generale e i difensori). A questi anni si e' applicato, tra l'altro, l'indulto. A meno di tre anni dalla fine della pena, nei giorni scorsi l'ex imprenditore ha dunque avanzato la richiesta della misura alternativa.
L'affidamento in prova nella pratica si realizza con una serie di prescrizioni orarie da seguire e colloqui periodici con gli assistenti sociali, di fatto il tutto fuori dal carcere. Una misura discussa nel corso dell'udienza al Tribunale di Sorveglianza lo scorso 7 febbraio e a cui la Procura generale si era opposta, dando parere negativo. Ora anche i giudici hanno detto no.