Chiamata alle armi obbligatoria per tutti i nati dal 1990 al 2003. Ma era una bufala: a scatenare l’allarme nei giorni scorsi è stato un finto documento del Ministero della Difesa, diffuso sui social che prevedeva l’arruolamento di italiani da inviare in guerra in Ucraina.
Nel finto documento si leggeva testualmente che le leve indicate “dovranno presentarsi nel periodo che va dal 20 al 31 marzo 2022 al distretto militare nella cui circoscrizione è compreso il comune di residenza”.
Il fake precisava anche che “i soggetti richiamati saranno sottoposti a dei test volti a verificare le idoneità fisiche e psichiche”. A oggi il Ministero della Difesa, tuttavia, non ha in programma arruolamenti straordinari, chiamate alle armi o reintroduzione della leva obbligatoria.
Falsa chiamata alle armi per l’Ucraina, boom di chiamate alle caserme
Risultato? I centralini delle caserme sono stati presi d’assalto anche perché il falso documento recava la firma autorevole del generale Carmine Masiello, attuale sottocapo di Stato Maggiore della Difesa.
Tantissimi gli italiani, tra i 18 e i 32 anni, che hanno creduto di doversi presentare ai distretti militari per andare in guerra.
Tutto falso. In Italia, è bene precisarlo, la leva obbligatoria è stata abolita nel 2004 e sebbene il premier Mario Draghi si sia impegnato a inviare armi in supporto all’Ucraina, non è previsto alcun intervento militare da parte dell’Italia così come dagli altri paesi Nato.