Ufficio stampa Regione Sicilia/ Indagati Cuffaro e Lombardo per abuso d’ufficio: hanno assunto 20 giornalisti tutti caporedattori

La Regione Sicilia è esigente. E per l’Ufficio stampa della presidenza ha preteso solo personale altamente qualificato. Al punto da assumere, per chiamata diretta e senza regolare concorso, 20 giornalisti riconoscendo, ad ognuno di essi, la qualifica di caporedattore. Come se l’esercito arruolasse direttamente tenenti-colonnello senza ingrassare i ranghi con la truppa.

Il meccanismo di assorbimento dei 20 giornalisti ha destato la perplessità della procura di Palermo che ha aperto un  fascicolo iscrivendo nel registro degli indagati 24 persone, tra cui il presidente della regione siciliana, Raffaele Lombardo, l’ex governatore, Salvatore Cuffaro, e il capo dell’ufficio legislativo e legale della Regione, Franco Castaldi. L’accusa: abuso d’ufficio. Sotto inchiesta anche i giornalisti dell’ufficio stampa, quattro dei quali hanno già ricevuto un avviso di garanzia e saranno interrogati nei prossimi giorni.

L’indagine, che si riferisce a fatti accaduti nel 2004, è partita dopo la trasmissione degli atti da parte della Procura della Corte dei Conti, che aveva chiesto il risarcimento del danno erariale, per 4 milioni di euro.

La Fnsi, il sindacato dei giornalisti, d’intesa con l’Associazione siciliana della Stampa, ha espresso sconcerto per i giornalisti indagati: «Sebbene si tratti di un atto dovuto, suscita comunque sconcerto la decisione della Procura di Palermo di iscrivere nel registro degli indagati i giornalisti dell’ufficio stampa della presidenza della Regione siciliana». Un’ipotesi di reato che «lascia intendere – si legge nella nota della Fnsi – che sulla vicenda delle nomine dei giornalisti aleggi un che di misterioso e inquietante, così come sulla qualifica di redattore capo prevista dal contratto di lavoro giornalistico».

La Federazione nazionale della Stampa ricorda che «in realtà l’ufficio stampa e documentazione presso la presidenza della Regione venne istituito oltre trenta anni addietro con un’apposita legge regionale, poi seguita da un accordo sindacale recepito dal governo regionale, che prevedeva per i giornalisti proprio il riconoscimento del trattamento giuridico ed economico di redattore capo. Peraltro in Sicilia, nel pieno rispetto della legge 150, il contratto nazionale di lavoro e le relative qualifiche da applicare ai giornalisti che operano negli uffici stampa delle pubbliche amministrazioni sono stati recepiti da un accordo sindacale».

L’organico a disposizione dell’ufficio stampa della Presidenza della regione Sicilia, che gode di ampia autonomia legislativa,  è stato di volta in volta ritoccato al rialzo. L’Assemblea regionale, un vero e proprio parlamentino, ha cambiato la legge del 1976  prevedendo l’assunzione anche di giornalisti pubblicisti. Palazzo dei Normanni, dal 2004 a oggi, è intervenuto moltiplicando il numero dei giornalisti seguendo la tabellina del 4: prima 4 poi 8, poi 24. Tutti caporedattori.

Evidentemente la Si­cilia ama particolarmente il personale qualificato. Ad Aprile una nuova infornata di assunzioni e promozioni ha portato la regione a regalarsi, in un colpo solo, 500 dirigenti in più. Fino ad averne, ai Beni Culturali, ben 770 su 3.450 dipendenti.

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