Ufo in Italia: 140 in 18 anni. Parola di Aeronautica Militare

Ufo in Italia: 140 negli ultimi 18 anni. Parola di Aeronautica Militare
Ufo in Italia: 140 in 18 anni. Parola di Aeronautica Militare (Foto d’archivio Ansa)

ROMA – Ufo in Italia, Ufo visti nei cieli italiani. Mica pochi, anzi circa otto l’anno volendo fare una media di…Media di cosa? Media di cosa non si sa. Ed il punto è proprio questo, il non si sa. Perché Ufo è per definizione una cosa che non si sa. Ufo significa oggetto volante non identificato. Lo sanno tutti (più o meno) che questo significa, significa che si avvista (o si crede di avvistare) una cosa in cielo che non si sa cosa sia. E neanche si accerta dopo cosa sia stato. Questo è un Ufo, un documentato non si sa. Lo sanno più o meno tutti ma più o meno tutti si dimenticano di saperlo e traducono (impropriamente, scorrettamente) Ufo in oggetto che viene dallo spazio, oggetto o navicella aliena.

Per questo sarà dura distinguere il grano buono dalla gramigna riguardo al dossier ufficiale della Aeronautica Militare Italiana. Vi si legge una cosa mica da poco: in diciotto anni, dal 2001 al 2019 nei cieli italiani vi sono stati 140 avvistamenti di qualcosa che poi non si sa e non si è saputo cosa fosse. Non si sa cosa fosse dopo ricerche, verifiche, indagini. Una spiegazione scientifica di quanto avvistato non c’è in 140 casi. Affermazione non da poco e censimento non certo esiguo di casi.

Ma che vuol dire senza spiegazione scientifica? E’ una formula che non va tradotta automaticamente (come purtroppo avviene quasi sempre) con origine natura misteriosa. Ciò che non si sa, ciò che non si conosce per via di osservazione e verifica sperimentale, non equivale a mistero. Altrimenti tutto lo scibile e le conoscenze umane risalendo al prima che fossero tali sarebbero da catalogare nel mistero che viene dalla spazio, dagli alieni. (Infatti non mancano quelli che hanno bisogno di un alieno per dipingere ogni pennellata di storia umana).

Aeronautica militare ci dice che 140 volte in 18 anni è apparso in cielo qualcosa (o la sua immagine, o il suo riflesso) di cui non si è riusciti ad accertare la natura. Quanto basta e avanza per accendere e muovere la curiosità scientifica. Purtroppo anche quanto super basta e super avanza per accendere l’idea (in fondo un po’ fessa) che siano gli alieni in visita e osservazione. Otto volte l’anno gli alieni in volo/visita solo in Italia? Senza mai scendere, farsi vedere? Che so, senza mai invadere, bombardare, guarire gli infermi, rubare l’acqua, regalare tecnologia, ridurre in schiavitù, condurre alla verità sull’universo? Niente, mai. 

Magari prima o poi con fatica se interessa la scienza capirà la natura di quegli avvistamenti e li ricondurrà dunque nella sfera delle scibile umano, dell’umano/naturale che l’uomo può scientificamente conoscere. Processo quello della scienza incerto e faticoso. Più facile e immediato se un giorno un coso alieno atterrasse, l’Ufo smettesse così di essere Ufo e qualcuno o qualcosa dicesse a noi umani: eccomi qua. Ma fino a quel giorno, se mai quel giorno sarà, la peggior cosa, l’Ufo più minaccioso e deleterio è prestare ascolto a quelli, bipedi umani, che dicono di parlare per conto degli alieni. Gli alieni chissà se veri o immaginari, i ventriloqui sicuramente immaginari degli alieni fanno gran rumore fasullo e danno di sicuro.

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